TREVISO - PADOVA - Chi lo considerava un mero passaggio tecnico non aveva fatto bene i conti. La riunione di ieri a Roma del Consiglio direttivo della commissione nazionale...
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La doppia candidatura è un obiettivo di prestigio per la Regione Veneto e amplia, grazie all'iscrizione nella World Heritage List dell'Unesco le potenzialità economiche e turistiche di una regione che ambisce ad accrescere il suo appeal (grazie anche al marchio the land of Venice) ben oltre Venezia. «Nel 2019 le colline del Prosecco Conegliano-Valdobbiadene, nel 2020 la Cappella degli Scrovegni: dal Consiglio direttivo della Commissione nazionale italiana per l'Unesco esce un risultato che mi rende particolarmente orgoglioso e felice: ben due candidature venete andranno a Parigi - afferma Luca Zaia -. Ora, pancia a terra e avanti verso un duplice obiettivo che ci qualifica e, spero ci qualificherà, come territorio dalle tante unicità culturali».
IL NUOVO TESTO
Se Padova e Giotto rappresenta una positiva novità, è su Treviso che gli occhi sono puntati. L'aspettativa è molta e il Governatore sottolinea il superlavoro dei tecnici. «Ringrazio tutti gli esperti e gli enti che, per conto del Veneto, hanno seguito e istruito i dossier che, in particolare per quanto riguarda le colline di Conegliano Valdobbiadene, arriverà a Parigi rafforzato dall'accoglimento e sviluppo delle ulteriori raccomandazioni che Icomos aveva avanzato». Se la novità riguarda il balzo in avanti di Padova, l'esito sul prosecco fa tirare un sospiro di sollievo. «Il consiglio direttivo si legge in una nota della Commissione italiana ha stabilito che la candidatura delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, che il Comitato del Patrimonio Mondiale nell'agosto del 2018 aveva rinviato allo Stato proponente con alcune raccomandazioni al fine di migliorare il dossier di candidatura, è pronta per essere nuovamente sottoposta alla valutazione del Comitato del Patrimonio Mondiale 2019». L'esito positivo è dipeso in larga parte dalla riscrittura integrale del dossier a cura di Mauro Agnoletti, nuovo presidente del comitato scientifico, e del suo staff. Questa mattina il capo di gabinetto Fabio Gazzabin consegnerà il dossier originale alla segreteria dell'Unesco e una copia alla direzione Icomos. «Abbiamo atteso l'esito in silenzio perché vi era anche la possibilità che la commissione nazionale decidesse, dopo il rinvio di Abu Dhabi, di attendere un anno prima di ripromuovere le colline della Docg - ammette il presidente Innocente Nardi - Oggi abbiamo la consapevolezza di aver compiuto un passo decisivo verso il riconoscimento».
Elena Filini
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Il Gazzettino