Unabomber: i periti chiedono più tempo per l'analisi i reperti

L'udienza in tribunale a Trieste, del caso riaperto dopo 16 anni, rinviata al 18 marzo

Unabomber: i periti chiedono più tempo per l'analisi i reperti
TRIESTE - I periti incaricati di analizzare i dieci reperti raccolti nell'ambito delle inchieste su Unabomber ed estrarne l'eventuale Dna o tracce biologiche che possano...

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TRIESTE - I periti incaricati di analizzare i dieci reperti raccolti nell'ambito delle inchieste su Unabomber ed estrarne l'eventuale Dna o tracce biologiche che possano consentire di individuare l'autore (o gli autori) dei 34 attentati avvenuti nel Nordest tra 1994 e 2006, hanno chiesto oggi, 9 ottobre, più tempo per completare gli esami. Lo hanno fatto nel corso dell'udienza odierna in Tribunale e il gip Luigi Dainotti, ha accolto la richiesta rinviando l'udienza al 18 marzo 2024. Come è stato spiegato, le analisi vengono fatte a Parma e le sedute relative convocate con poco anticipo, elementi questi che spesso rischiano di ostacolare la presenza dei periti stessi.

L'avvocato Maurizio Paniz, legale di Elvo Zornitta, il grande sospettato della vicenda Unabomber, ha sottolineato che il fatto più importante è «l'accertamento della verità» e che i periti hanno «il diritto di avere tutto il materiale dei periti d'ufficio per il loro lavoro. In realtà questo non è consentito così come vorremmo, ci sono delle problematiche sulle quali ci soffermeremo in futuro se sarà necessario». Il caso Unabomber è stato riaperto dopo 16 anni dopo che il giornalista Marco Maisano aveva reso noto di aver scoperto nuovi reperti e dunque aveva chiesto, insieme con due vittime del dinamitardo - Francesca Girardi e Greta Momesso - la riapertura dell'inchiesta. Richiesta accolta in Procura a Trieste, dove al momento risultano indagate undici persone.

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Il Gazzettino