Silvana, ostessa a 84 anni: «Sono nata qui e non mollo il mio banco»

Nonna Silvana nel suo bar a 84 anni di età a Cividale del Friuli
CIVIDALE DEL FRIULI (Udine) - Ha 84 anni nonna Silvana l’ostessa dello storico bar Da Pieri di Cividale del Friuli. È in pensione ma non molla il bancone:...

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CIVIDALE DEL FRIULI (Udine) - Ha 84 anni nonna Silvana l’ostessa dello storico bar Da Pieri di Cividale del Friuli. È in pensione ma non molla il bancone: «Cosa faccio, sennò, tutto il giorno?» dice con un sorriso. Silvana Nadalutti è tutto fuorché “vecchia”: si tiene aggiornata, si alza presto, pulisce il bar, fa il caffè, si informa sui fatti del giorno, sia della zona che della regione. Legge il giornale e dà consigli ai turisti che passano a bere qualcosa nel suo bar, il bar “Da Pieri”, dal nome di suo padre, che mostra in foto, quando lavorava nella vigna. «Qui siamo a Casali Romanutti, un bel posto, in mezzo al verde - spiega -. Qui dentro ci sono nata, in questo edificio: sopra il bar, infatti, vivevano i miei genitori, in un appartamento, e io sono venuta alla luce come una volta, non in ospedale ma in casa. Fin da piccola stavo dietro il banco ma prima di prendere in gestione l’osteria ne ho fatti di altri lavori, nei campi: si faceva fieno, raccoglievo le ciliegie, che ero solo bambina e poi ragazza. L’osteria è molto vecchia, credo che abbia più di un secolo e prima di noi era gestito dalla famiglia Rieppi di Prepotto, da Lucio. Poi mio padre ha comprato tutto».

 
 
Una volta i maxi bicchieri di grappa
«Una volta qui si giocava a carte, di beveva vivo e liquori, e basta. Non c’era neanche il caffè. Fuori dall’osteria c’era il punto di incontro degli allevatori delle mucche che portavano il loro latte, da concentrate tutto in latteria, con il motocarro. Erano altri tempi, sì, decisamente. Mi ricordo il duro lavoro degli uomini che si alzavano presto per andar nei campi e si mangiavano di tutto a colazione: uova, formaggio, lardo, salame. Per quello poi, già all’alba, si bevevano il “filistrin”, cioè la grappa con la menta. Ma mica un bicchiero.. Bevevano un quarto, come fosse acqua. E non si ubriacavano per niente. Altra tempra, decisamente».
 
Silvana in volo verso Londra 

Anche Silvana ha una tempra non da poco: ha parenti vicino a Londra, sua sorella, e mostra le loro foto, con orgoglio, nella saletta privata che ha dietro al banco, una sorta di piccolo alloggio con divano e credenza, dal quale fa capolino il figlio, pronto per andare al lavoro al supermarket. Silvana è volata a Londra più di qualche volta. L’aereo le piace anche se i primi voli, racconta, non erano come quelli di linea di oggi: «Sì, un tempo si “ballava” parecchio e mio marito, che è mancato nel 1982, pace all’anima sua, una volta mi ha chiesto anche qualche goccia di calmante - ricorda con un sorriso -; poi gli aerei son migliorati parecchio». Silvana gestisce il bar da sola dal 1987. E le piace. Ama stare con la gente e chiacchierare. Adesso che sta per arrivare la stagione fredda prepara la stufa a legna, per dare ancora più calore a un locale decisamente familiare, dove tutto è rimasto all’ultima ristrutturazione anni Sessanta.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino