TRIESTE- Arriva al teatro Bobbio, dopo aver registrato molti “tutto esaurito” nei teatri italiani, l’appuntamento più atteso di tutta la stagione,...
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La domanda che si pose allora Brecht a cavallo tra il ’38 e il ’40 e che Strehler mise in scena a più riprese è “Come può un’anima buona sopravvivere alle tante barbarie del mondo?”. Oggi Monica Guerritore affronta la stessa questione e ripropone il testo in una versione che è un omaggio e un atto d’amore – come lei stessa ammette – nei confronti del suo maestro. Regista, oltre che interprete principale, la Guerritore ripropone una versione dell’opera di Brecht attualizzata nella drammaturgia ma fedele a quella diretta quasi quarant’anni fa da Strehler, con Andrea Jonasson nei panni di Shen Te e Shui Ta. Come allora ritorna sul palco la piattaforma girevole su cui cambiano le scene e corrono, cadono, si azzuffano i protagonisti; ritornano i giochi e i disegni di luce ed ombra - che ora portano la firma dello straordinario light designer Pietro Sperduti - che segnano e accompagnano il passaggio dal bene al male. Ritorna il gotha dei personaggi brechtiani, così caratterizzati, tanto straniati quanto reali, e con essi il bisogno prepotente di dimostrare che i buoni possono ancora vivere su questa terra
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Il Gazzettino