Ultras del Padova a giudizio per percosse: avrebbero picchiato alcuni tifosi del Lecco

Tifosi del Calcio Padova
PADOVA - Cinque ultras biancoscudati sono finiti nei guai per percosse e il pubblico ministero Benedetto Roberti, titolare delle indagini, li ha citati direttamente a giudizio...

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PADOVA - Cinque ultras biancoscudati sono finiti nei guai per percosse e il pubblico ministero Benedetto Roberti, titolare delle indagini, li ha citati direttamente a giudizio davanti al giudice di pace. Secondo l'accusa i cinque supporter il 16 aprile, all'ora di pranzo e prima della gara interna contro il Lecco, hanno notato transitare per il centro storico sette tifosi della formazione lombarda con al collo la sciarpa del loro club di appartenenza. "In rispetto del concetto di territorialità locale proprio della mentalità ultras" cosi ha scritto il magistrato nell'atto di citazione in giudizio, i cinque padovani hanno pedinato e poi raggiunto i supporter del Lecco. Il primo a finire nel mirino degli ultras biancoscudati è stato un tifoso avversario rimasto staccato dal suo gruppo. Il giovane è stato spinto a terra e colpito con una serie di calci su tutto il corpo. Poco dopo i cinque ultras hanno raggiunto un altro supporter avversario. Lo hanno accerchiato e lo hanno colpito con violenza alla testa da dietro con un pugno provocandogli un taglio all'arcata sopraccigliare. Gli altri tifosi del Lecco invece sono riusciti a fuggire.

Uno dei due pestati ha presentato denuncia e sono scattate le indagini da parte degli uomini della Digos. I poliziotti hanno visionato le immagini registrate delle telecamere installate in centro storico e sono risaliti all'entità dei cinque ultras del Padova. Si tratta di A.C. di 23 anni, R.N.D.R. anche lui di 23 anni, M.C. di 21 anni, N.F. di 31 anni e infine di F.G. di 26 anni. Tutti e cinque sono difesi dall'avvocato Giovanni Adami del foro di Udine. In un secondo momento gli agenti della Digos, su mandato della Procura, hanno perquisito l'abitazione del 23enne A.C. e hanno sequestrato i capi di abbigliamento indossati da lui durante l'aggressione agli avversari lombardi. In particolare proprio il 23enne insieme al 31enne N.F. sono stati raggiunti da un Daspo di cinque anni. Quindi non potranno assistere a nessuna competizione sportiva, neppure le gare amichevoli, in tutto il territorio italiano. Inoltre non potranno accedere tre ore prima dell'inizio e tre ore dopo la fine, nei luoghi dove vengono disputate le kermesse sportive. Infine, sempre per la durata di cinque anni, dovranno presentarsi al comando carabinieri del loro comune venti minuti dopo l'inizio e venti minuti dopo la fine di ogni incontro agonistico che disputerà in qualunque luogo del territorio nazionale la squadra del Padova. Tutti e cinque gli ultras biancoscudati, altri tre sono stati raggiunta dal Daspo ma solo per un anno, il prossimo 25 di settembre dovranno comparire davanti al giudice di pace per difendersi dall'accusa di percosse. 

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Il Gazzettino