L'ultimo sfregio a Venezia: in bici e a pesca sul ponte votivo del Redentore

VENEZIA -  Brindisi ed eccessi, devozione e trasgressione. Ma anche qualche comportamento sopra le righe, come quello del ragazzo che sabato mattina, verso le 8, ha...

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VENEZIA -  Brindisi ed eccessi, devozione e trasgressione. Ma anche qualche comportamento sopra le righe, come quello del ragazzo che sabato mattina, verso le 8, ha attraversato il ponte votivo in sella alla sua mountain-bike, fermandosi per un selfie con tanto di bastoncino porta-cellulare. E non solo: un uomo (dai tratti orientali) la stessa mattina ha deciso di prendere il ponte per una pedana di pesca, calando in acqua le lenze di due canne. Per non parlare di quanto aveva fatto discutere l’ordinanza del sindaco in cui per la notte “famosissima” si vietava la somministrazione di bevande in contenitori di vetro. Se da un lato c’è chi ha preferito chiudere il locale (Todaro e Chioggia a San Marco), dall’altro c’è chi non si è minimamente preoccupato del rispetto della regola. Tra le 19 di sabato e le 3 di domenica, la misura di prevenzione per la sicurezza pubblica prevedeva che fosse: «vietata la somministrazione sul suolo pubblico concessionato di bevande da e in contenitori di vetro, mentre è consentita all’interno degli esercizi». Una fattispecie che si poteva interpretare con l’impossibilità di utilizzare contenitori di vetro anche nei plateatici autorizzati. E così, il paradosso è che alcuni esercizi commerciali hanno preferito rispettare le regole, versando i contenuti in bicchieri di plastica, ma altri non se ne sono curati.


BARACCHINO
Il culmine l’ha raggiunto un locale poco distante dal presidio dei vigili al Redentore, che ha creato, come di consueto, un baracchino in cui vendere birre medie a 5 euro o spritz a chi passeggiava di lì con le bottiglie di vetro in bella mostra.
Un ulteriore nodo su cui si è discusso è il punto due dell’ordinanza, che recitava la frase: «è vietato il trasporto senza giustificato motivo sulla pubblica via di qualsiasi tipo di bevande in bottiglie o qualsiasi altro contenitore in vetro». Bastava fare un giro in fondamenta della Giudecca per vedere che sulle tavole imbandite presenziavano numerose bottiglie di birre e vino vuote. La lunga notte del Redentore è proseguita e il correttivo apportato dal Comune è stato comunque presente, visto che, probabilmente, si ipotizzava che non tutti sarebbero stati ligi alle regole. Già prima dei fuochi, attorno alle 23, l’area della Giudecca contava numerose persone in visibile stato di alterazione, con addirittura chi dormiva dove trovava posto in seguito alla sbornia.


CONTROLLI


Attorno alle 23.15 lo stesso comandante dei vigili Marco Agostini rassicurava sul fatto che non ci fossero stati episodi di violenza o di disagio. Mentre per quanto riguardava le verifiche e i controlli sul rispetto dell’ordinanza, ha laconicamente aperto le braccia, aggiungendo: «Facciamo quello che possiamo, compatibilmente con le forze che possiamo mettere in campo».

 

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Il Gazzettino