L’Ulss 5 punta agli incarichi per le carenze in Ginecologia

Il settore ha vuoti di organico e ora si sono aggiunte le dimissioni del primario di Adria che apre uno studio

Il reparto di Ginecologia a Rovigo
ROVIGO - Movimenti in entrata e in uscita per quanto riguarda Ostetricia e Ginecologia. Quello che fa più rumore è l’addio del primario dell’ospedale di...

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ROVIGO - Movimenti in entrata e in uscita per quanto riguarda Ostetricia e Ginecologia. Quello che fa più rumore è l’addio del primario dell’ospedale di Adria, Marco Libera, già dirigente medico all’ospedale di Rovigo dal 2011 al 2018 che era “rientrato” nel 2021, proprio all’ospedale di Adria, dopo una parentesi al policlinico di Abano e che era stato nominato direttore nel gennaio di un anno fa. Come libero professionista, insieme a due colleghi, ha fondato lo Studio Calibra in via Martiri di Belfiore. Ed è proprio all’attività libero-professionale che sembra interessato a tornare a tempo pieno, estendendosi anche su Lendinara. L’Ulss 5 è già andata in cerca di un sostituto. Il 13 luglio il direttore generale ha firmato la deliberazione di indizione di un avviso pubblico per il conferimento dell’incarico di direttore dell’Unità operativa complessa di Ostetricia e Ginecologia di Adria, perché «in relazione alle dimissioni del dottor Marco Libera, comunicate il 10 luglio, con decorrenza dal primo settembre, si ravvisa la necessità di procedere alla copertura di tale apicalità».


GLI ALLARMI
Non si tratta di un fulmine a ciel sereno. Nei mesi scorsi i sindacati avevano puntato il dito sulle difficoltà dei reparti, in particolare la Cgil aveva attaccato la scelta aziendale di affidare la guida di Ostetricia e Ginecologia di Adria e Trecenta a un facente funzione non ginecologo, ovvero il direttore della direzione ospedaliera, dopo le dimissioni del primario nominato nel febbraio del 2021, Raffaele Battista. A giugno, però, è stato nominato il nuovo direttore, il dottor Francesco Ferraro. Francesco Chiavilli, della Cimo-Fesmed, sindacato dei dirigenti medici, aveva tuttavia stigmatizzato come «da mesi si sta consumando una situazione drammatica nel reparto di Ostetricia e Ginecologia di Rovigo». Il problema, ribadito anche dalla Cgil due mesi fa, in particolare, riguardava la carenza di personale, «con solo quattro medici nella struttura di Rovigo». Anche su questo fronte l’azienda sanitaria è corsa ai ripari, ricorrendo però a contratti di libera professione. «Dopo essere ricorsi agli strumenti di reclutamento ordinario - ha spiegato il direttore sanitario dell’Ulss - con deliberazione del direttore generale del 25 gennaio è stato indetto avviso di selezione pubblica per il conferimento, secondo bisogno, di incarichi liberoprofessionali per lo svolgimento delle attività assistenziali sia di reparto che ambulatoriali presso le Unità operative degli ospedali dell’azienda».


Ecco, allora, l’incarico al dottor Pietro Salvatore Litta per lo svolgimento di turni di guardia, attività di reparto, sala operatoria e ambulatoriali nell’Unità di Ostetricia e Ginecologia di Rovigo, alla dottoressa Loredana Coccia per lo svolgimento di turni di guardia, attività di reparto, sala operatoria e ambulatoriali nell’Unità di Ostetricia e Ginecologia di Adria, e al dottor Stefano Bonetti per lo svolgimento di attività ambulatoriale nei consultori di Rovigo e Trecenta. Incarichi la cui conclusione è prevista a fine anno. Salvo eventuali proroghe. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino