Sciopero: 86 operai rischiano il licenziamento per insubordinazione

Sciopero: 86 operai rischiano il licenziamento per insubordinazione
TARVISIO (Udine) - Sciopero a oltranza, di buon’ora, dalle 8 di oggi, venerdì 4 dicembre, allo stabilimento metalmeccanico montano della “Weissenfels Tech Chain” di...

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TARVISIO (Udine) - Sciopero a oltranza, di buon’ora, dalle 8 di oggi, venerdì 4 dicembre, allo stabilimento metalmeccanico montano della “Weissenfels Tech Chain” di Fusine, in Val Canale, a Tarvisio, l’unica fabbrica presente in questa zona dell’Alto Friuli. A proclamarlo le organizzazioni sindacali ed Rsu di FiomCgil e FimCisl a seguito della disposizione data ai dipendenti della storica realtà metalmeccanica nota in tutto il mondo - che sono 86 - da parte degli attuali affittuari , l’austriaca “Pewag”, di caricare su alcuni camion diverse macchine fondamentali per la produzione di catene. Senza le quali non si può quindi lavorare.


I sindacati
«Non ci stiamo - dicono Giampaolo Roccasalva, segretario regionale della FiomCgil Fvg e Fabiano Venuti della FimCisl Af -. Perché Pewag sta facendo questo nonostante abbia dichiarato di voler partecipare all'asta una volta scaduto il contratto?».

L'asta
Il prossimo 9 dicembre scadrà l’affitto del ramo d’azienda, concordato a seguito dell’accordo del dicembre 2013; Pewag è chiamata pertanto a restituire le chiavi dello stabilimento alla curatela fallimentare; sarà quest’ultima a bandire l’asta - tra poche settimane - per la vendita definitiva della società, realtà che ne ha passate di tutti i colori negli anni, e dichiarata fallita dal Tribunale di Udine. Oltre a Pewag è interessato all’asta, tra le altre realtà di settore, anche il gigante “Kito”, società nippo-americana.

A denti stretti
«Abbiamo proclamato subito lo sciopero - spiegano Venuti e Roccasalva - perché non vorremmo che i lavoratori, 86 quelli attualmente occupati, molto preoccupati per il loro futuro e per quello delle loro famiglie, possano magari ricevere una lettera di licenziamento per insubordinazione. Nonostante si stiano difendendo dal rischio di doversi trovare da un giorno all'altro sulla strada. Tutti siamo uniti e decisi nel resistere e proseguire questa azione fino a quando servirà, fino a quando l’azienda ci spiegherà le motivazioni de tale decisione”.


Sul posto i carabinieri della Compagnia di Tarvisio, comandata dal capitano Massimo Soggiu. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino