Corso di bicicletta per straniere: pedalando verso l'indipendenza

Corso di bicicletta per straniere: pedalando verso l'indipendenza
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UDINE - Su due ruote per conquistare l’indipendenza. E, magari, anche un lavoro. Grazie al primo corso di bicicletta per straniere promosso dall’associazione La Tela e "benedetto" dal Comune di Udine, donne come Fatima o Caroline, che frequentano già anche il Progetto Magnolie, affidano a una citybike e a una "Graziella" il loro sogno di autonomia a portata di portafoglio. Perché, per chi a fine mese deve andare alla Caritas per dare da mangiare ai suoi tre figli, anche i soldi di quattro biglietti del bus possono essere troppi.




L’idea del corso è nata all’associazione, che riunisce 100 donne italiane e straniere, «da una richiesta delle nostre associate - spiega la presidente Maria Rosa Loffreda. Molte non sanno andare in bici: in alcuni Paesi musulmani risulterebbe sconveniente per una donna muoversi su due ruote».



Fatima, 43 anni, che il suo nome vero non vuole dirlo («Sennò mio figlio legge il giornale e magari si preoccupa»), è arrivata dalla Tunisia 15 anni fa. Ha tre figli, in quarta elementare, prima e terza media, che «sono tutti capaci di andare in bici».



Lei, che porta l’hijab, il velo dell’Islam («Ma solo dal 2011, quando è morta mia mamma, prima giravo anche con i vestiti corti in Tunisia»), invece, non ha mai imparato. «Ho provato in Tunisia, ma non ci sono riuscita. Per la religione nella mia terra non è un problema andare in bici, mentre in altri posti sì».







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Il Gazzettino