UDINE - Un dolore profondo che le ha stravolto la vita. Ma anche grande coraggio e forza per combattere e denunciare le violenze subite via Facebook messe in atto da un gruppo di...
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Testimonial
Per Flavia è stata la prima testimonianza pubblica della sua storia; il suo volto diverrà l’immagine della campagna nazionale della Polizia dello Stato per il 2016 contro la violenza in rete. A introdurre il racconto, il giornalista Luca Pagliari con cui Flavia si era messa in contatto qualche mese fa raccontandogli la sua storia.
Il falso profilo
All’origine di tutto, la creazione a insaputa di Flavia, di un suo falso profilo Facebook - atto che si configura come reato -, con l’intento, da parte dei bulli, di denigrarla per la sua bravura negli studi, l’impegno nel volontariato ma soprattutto per la sua obesità. L’hanno presa di mira per l’aspetto fisico, le hanno attribuito commenti nei confronti di altre persone che l’hanno messa in difficoltà, ma lei ha avuto il coraggio di denunciare questi fatti, di parlarne con la madre, con un’insegnante che l’ha aiutata e con la Polizia Postale di cui nel 2016 diverrà testimonial.
«Attraverso la storia di Flavia - ha spiegato l’assessore provinciale Elisa Battaglia - chiediamo ai ragazzi una profonda riflessione sulle conseguenze per le vittime della violenza commessa in rete attraverso un utilizzo improprio, a fini denigratori, di internet, dei social network, delle chat via cellulare. E quanto sia importante la responsabilità che hanno verso loro stessi e nei confronti dei loro coetanei e dei riflessi che eventuali atti di cyberbullismo possono determinare nella loro vita». Il progetto è coordinato dalla Provincia di Udine insieme al Dipartimento delle Dipendenze dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria 4 “Friuli Centrale” e grazie al sostegno della Fondazione Crup. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino