Famiglia in fuga dall'Ucraina con una figlia incinta: «Voglio tornare a casa da mio marito»

La famiglia ucraina
MOGLIANO - «Mai avremmo pensato di trovarci di fronte ad una decisione simile», dicono quasi all'unisono l'assessore al Sociale del comune di Mogliano...

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MOGLIANO - «Mai avremmo pensato di trovarci di fronte ad una decisione simile», dicono quasi all'unisono l'assessore al Sociale del comune di Mogliano Giuliana Tochet e il titolare dell'hotel Laerte, il dottor Marco Bertozzi, all'annuncio che le due donne, fuggite dalla guerra in Ucraina, vogliono rientrare a casa, insieme ai bambini. Il gruppo, formato da una madre e i suoi tre figli, di cui la più grande in attesa di un bambino, era arrivato a Mogliano l'8 marzo scorso, insieme a Olga, con il piccolo Bogdan di 6 anni. Oggi ripartiranno, per far ritorno in Ucraina. Era stata Liudmilla, mamma di Olga, che da anni vive in provincia di Treviso per lavoro, a prenotare due stanze in albergo, per la figlia e la cugina con i tre figli, di 22, 11 e 4 anni. «La signora aveva prenotato per una notte - spiega il titolare Bertozzi - ma abbiamo capito subito che non sarebbe stato solo per una notte». La macchina della solidarietà si era messa subito in moto e, con la disponibilità dell'hotel Laerte, del Lions Club Mogliano, dello stesso Sindaco Davide Bortolato, che personalmente aveva avuto un primo contatto con le due famiglie, e dell'assessorato alle Politiche Sociali, che aveva completato le pratiche sanitarie necessarie, il soggiorno del gruppo sembrava proseguire nella serenità di cui certamente avevano bisogno. Il bambino Eugenio, 11 anni, si era anche dato da fare con il suo inglese appena imparato quest'anno a scuola a scambiare qualche frase e addirittura a insegnare ai più piccoli qualche frase in italiano che era riuscito a imparare attraverso il traduttore.

IL BENEFATTORE
«Ho conosciuto la guerra e comprendo bene il dramma di queste persone, per questo voglio fare qualcosa di concreto per aiutarle» - aveva detto Dario Dessì, il signore moglianese che ospita, da circa 6 mesi mamma Liudmilla e che fin da subito aveva insistito perché la figlia di questa, Olga, scappasse dalla guerra. Lui aveva 8 anni quando scoppiò la seconda guerra mondiale e ha accolto tutto il gruppo a casa sua, per i pranzi. Dario si è anche offerto per ospitare i bambini piccoli di Svetlana, Eugenio e Andrea, in modo che rientrassero in Ucraina solo le donne, ma non c'è stato niente da fare.

RIENTRO IN PATRIA


La mamma, che non vuole dividersi dai figli piccoli, asseconda la figlia Natalia che vuole raggiungere il marito a tutti i costi. Natalia, 22 anni incinta di 5 mesi, si è sottoposta a una visita ginecologica di controllo qualche giorno fa e anche il dottore, pur rassicurandola che la gravidanza prosegue senza problemi, l'ha esortata a non ripartire, ha raccontato Luidmilla, l'unica che parla italiano. Sua figlia Olga con il piccolo Bogdan di 6 anni, rimarranno con lei a Mogliano e già si stanno attivando per trovare un lavoro a mamma Olga. «A quanto mi comunicano, ci sono altri casi di rientro in patria magari di persone che forse abitano in territori meno soggetti agli attacchi bellici. Vogliamo sperare che le loro scelte siano ponderate» conclude l'assessore Tochet.
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Il Gazzettino