Ucciso dai narcos nella favela di Rio: Roberto è stato tradito dal navigatore

JESOLO - È morto per un errore del navigatore che l'ha guidato in un posto sbagliato: una favela di Rio de Janeiro controllata dai narcotrafficanti. Potrebbe...

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JESOLO - È morto per un errore del navigatore che l'ha guidato in un posto sbagliato: una favela di Rio de Janeiro controllata dai narcotrafficanti. Potrebbe essere questa la spiegazione dell'uccisione di Roberto Bardella, un agente immobiliare di 52 anni di Jesolo, che stava compiendo un viaggio in moto in Sudamerica assieme al cugino Rino Polato di Fossalta di Piave. Circondato da alcuni uomini armati, Bardella avrebbe tentato una reazione, forse semplicemente voleva provare a fuggire con la sua moto, ed è stato colpito da alcuni colpi di pistola alla testa. Polato, che sarebbe rimasto per un paio d'ore con i malviventi, è stato trovato mentre vagava per le vie della zona; sta bene, anche se in forte stato di choc.

 
Sposato e padre di Mattia, diciannovenne giocatore di rugby a San Donà di Piave, in prima squadra, Bardella da anni amava attraversare pezzi di mondo in sella alla sua moto: sempre, comunque, viaggi pianificati nei minimi dettagli, mai un percorso improvvisato, dall'Africa alle Americhe. Qualche giorno fa, dunque, la nuova avventura in Brasile. Gli amici salutati, con l'impegno di ritrovarsi per gli auguri di Natale, la moglie Claudia Vianello tranquillizzata, l'in bocca al lupo al figlio per gli impegni sportivi, e poi via.
 


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Il Gazzettino