San Martino di Lupari. Uccise i genitori, comincia il processo all'ex vigilessa di Asolo Diletta Miatello

San Martino di Lupari. Uccise i genitori, comincia il processo all'ex vigilessa di Asolo Diletta Miatello
SAN MARTINO DI LUPARI (PADOVA) - È iniziato ieri, in Corte d’assise davanti alla giuria composta da due giudici togati e dieci popolari, il processo a Diletta...

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SAN MARTINO DI LUPARI (PADOVA) - È iniziato ieri, in Corte d’assise davanti alla giuria composta da due giudici togati e dieci popolari, il processo a Diletta Miatello, l’ex vigilessa del comune di Asolo, accusata di avere ucciso gli anziani genitori. La 51enne, dietro alle sbarre di una cella del carcere di Montorio Veronese, ieri non si è presentata in aula. Il suo avvocato, Elisabetta Costa, ha chiesto al presidente Mariella Fino di ordinare una perizia psichiatrica sulla sua assistita. Il giudice però si è riservata, annunciando di prendere una decisione solo dopo avere sentito i consulenti sia della difesa e sia della pubblica accusa. La sorella di Diletta, Chiara Miatello, si è presentata come parte civile insieme alla figlia minorenne, ieri assente, affiancata dal legale Pietro Someda. Il presidente auspica di arrivare a una sentenza già il prossimo 14 di maggio, attraverso sei udienze dove sfileranno in totale 27 testimoni tra accusa e difesa. Il pubblico ministero Marco Brusegan, titolare delle indagini, già ieri ha chiesto per la prossima udienza del 5 di marzo di potere procedere al dissequestro di un mazzo di chiavi, di una chiave della cassaforte dei coniugi massacrati e, infine, di alcuni gioielli appartenuti alla madre dell’imputata.

Diletta, secondo l’accusa, ha ucciso la sua anziana mamma la notte tra il 26 e il 27 dicembre del 2022 infierendo su di lei con ventiquattro colpi alla testa. Tutti inflitti con corpi contundenti e taglienti. Nel capo di imputazione è stato scritto “...Con l’aggravante dell’avere agito con crudeltà poichè dopo averla colpita numerose volte mentre si trovava stesa sul letto, anche una volta che la mamma cadeva a terra supina, continuava a colpirla al capo così determinando con efferatezza sofferenze aggiuntive nella consapevolezza di agire nei confronti della madre anziana di 84 anni...”. Maria Angela Sarto, come ricostruito dal medico legale dopo avere effettuato l’autopsia, è morta dissanguata. Il padre invece, deceduto due mesi più tardi il 28 di febbraio dell’anno scorso, è stato ferito al capo e al braccio destro con un piatto commemorativo. I cocci, poi, la duplice assassina li ha usati per procurargli altro dolore. Giorgio Miatello dopo un mese di ospedale a Padova ricoverato prima in Rianimazione e poi nella Clinica Medica 5, è stato trasferito nella casa di riposo “Tiepolo” di San Martino di Lupari. Le sue condizioni sembravano in netto miglioramento, ma all’improvviso la situazione si è di nuovo aggravata. Fino ad arrivare alle 4 del pomeriggio del 28 di febbraio, quando è stato vittima di una importante crisi respiratoria ed è deceduto. Il medico legale Rafi El Mazloum, nominato dalla Procura, ha dimostrato come quelle ferite inferte dalla figlia abbiano portato alla morte il pensionato di 89 anni. La Procura per ricostruire nei dettagli il duplice delitto si è avvalsa della collaborazione dei carabinieri del Ris di Parma. Inoltre nel sangue dell’imputata gli inquirenti, a poche ore dal massacro, hanno trovato un mix di farmaci. 

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Il Gazzettino