Caos al bar e in strada per un ubriaco, arrivano carabinieri e ambulanza

Per risolvere la situazione sono dovuti intervenire i carabinieri
SANTA MARIA DI SALA - L’accusato principale è l’alcool. Quello ingurgitato in gran quantità da un quarantenne di Veternigo che ieri pomeriggio ha...

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SANTA MARIA DI SALA - L’accusato principale è l’alcool. Quello ingurgitato in gran quantità da un quarantenne di Veternigo che ieri pomeriggio ha creato mezzo finimondo nel centro della frazione. Le sue escandescenze, infatti, sono risultate tali da far mobilitare carabinieri e anche 118, intervenuti in tutta fretta, allertati per quella che inizialmente era stata rappresentata come una rissa in strada con investimento di un pedone.


Quando la pattuglia dell’Arma arriva, attorno alle 17, seguita a ruota dall’ambulanza l’uomo si è già allontanato dal bar dove aveva importunato in maniera pesante due ragazze. Che fosse alterato lo si vedeva a occhio nudo, ma visto che i ripetuti tentativi di farlo desistere dal molestare verbalmente e con approcci insistente le due giovani non producevano alcun effetto, allora anche il titolare del locale si è deciso a chiamare il 112. D’altronde si sa quanto difficile sia prevedere le reazioni di un soggetto che non ha più la padronanza della proprio condotta.

SEQUENZA 
Il tempo di cercare di ricostruire cosa fosse successo che il quarantenne, pare piuttosto conosciuto in zona per i suoi eccessi alcolici, si ripresenta nei pressi dell’esercizio pubblico. Ed è in quel momento che rischia il peggio perché, barcollando e ormai fuori controllo, cammina in mezzo alla strada come se fosse la cosa più normale del mondo. Almeno tre le auto che rischiano di travolgerlo con i conducenti che se lo ritrovano davanti all’improvviso, ostacolo del tutto inaspettato. Frenate brusche, sterzate repentine. E a più di qualcuno scappano pure parole grosse per la rabbia e la paura. Insomma quelal che scoppia è una sorta di baraonda gestita con professionalità dai militari che evitano che la situazione degeneri, convincendo l’uomo a tornare a casa a smaltire la sbornia, sottraendolo ad altre situazione di potenziale pericolo per sé e per gli altri.

FINALE

Alla fine nessuno si è fatto male e nessuno è finito nei guai. Le due giovani donne hanno preferito non procedere con un’eventuale querela e gli operatori del Suem sono rientrati alla centrale senza dover per fortuna intervenire né in termini di assistenza né in termini di medicazioni o di riscontri clinici. Certo è che l’episodio ha movimentato non poco il tardo pomeriggio della domenica, creando trambusto e anche disagio a chi voleva trascorrere qualche ora in santa pace, chiacchierando al bar con gli amici. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino