VENEZIA Tutti con il naso all’insù e con l’audioguida al collo. Turisti fai da te? No, gli ospiti mescolati a giapponesi e spagnoli ieri pomeriggio a San Marco...
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LA SALSEDINE
Accompagnati dal proto Mario Piana, una ventina fra politici e funzionari ha potuto ammirare lo splendore sprigionato dai mosaici, ma ha pure dovuto notare l’offesa arrecata dal maltempo. «Già l’alta marea del 28 ottobre 2018 aveva provocato dei danni incredibili – ha rimarcato Tesserin – e già allora avevamo denunciato la drammaticità della situazione. Quest’anno più che il picco massimo è stata la presenza continua a determinare uno scenario devastante. Praticamente quasi ogni giorno a novembre i nostri pavimenti sono stati ricoperti d’acqua e non c’è stato il tempo materiale per liberare le strutture dalla salsedine che si è accumulata. Siamo preoccupatissimi per quanto è accaduto nella cripta, allagata dall’alto. I primi conteggi parlano al momento di circa 5 milioni di euro, ma i danni saranno ben maggiori. Per questo ringrazio la Regione, la prima istituzione dopo decenni a decidere di liquidare un contributo a favore di San Marco».
Ha osservato Alberto Villanova, presidente della commissione Cultura, che ha dedicato la seduta straordinaria mattutina ai luoghi veneziani del Doge, con la partecipazione dello stesso Tesserin e dello scrittore Alberto Toso Fei: «Sappiamo che questo stanziamento non è sufficiente a coprire l’intero ammontare del fabbisogno, ma rappresenta comunque un importante contributo con il quale si riconosce la centralità di questa basilica, non solo luogo d’arte, ma anche spazio della pietà popolare, luogo di culto vivo nonché simbolo di una storia millenaria».
LA RICOMPOSIZIONE
La bellezza del luogo ha probabilmente contribuito alla ricomposizione delle frizioni che si erano registrate a causa della concentrazione dei lavori consiliari al mattino, col risultato di sovrapporre le diverse commissioni, proprio per consentire l’uscita al pomeriggio. Alla fine la partecipazione, seppur in misura ridotta, è stata trasversale. «È importante far partecipe l’intero Consiglio – ha evidenziato Tesserin – sulla situazione drammatica in cui si vive a Venezia. Non è più pensabile che si lascino la laguna e la città senza avere la possibilità di sperimentare il Mose, per sapere se funziona o non funziona ed essere pronti, nel caso in cui non dovesse funzionare, ad avere una soluzione alternativa: non possiamo arrivare impreparati al momento della verità».
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Il Gazzettino