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VENEZIA - Gli è stato ripetuto diverse volte. In inglese e anche in spagnolo. «State mangiando il panino sopra macchie di sangue umano. Un uomo è stato ferito all’alba. È disgustoso». Ma niente. Le turiste iberiche non hanno fatto una piega. Nemmeno quando la salvietta di carta stesa, a mo di tovaglietta, sul marmo ai piedi del pilone del Ponte di Calatrava si è macchiata di rosso.
Solo dopo le facce schifate di chi le stava informando una di loro si è spostata leggermente. Turismo cafone? Turismo insensibile? Turismo indifferente? La scena risale a mezzogiorno di ieri. Circa sette ore prima in quel luogo si era accasciato, per poi cadere in acqua, il 60enne italo-americano ferito da un coccio di bottiglia all’addome da alcuni giovani stranieri cui sta dando la caccia la polizia. L’aggressione, di cui si sta ricostruendo l’esatta dinamica, si sarebbe consumato nel corso di un furibondo litigio innescato dalla stessa vittima con problemi psichici aggravati dall’assunzione di alcol. L’episodio giusto a una settimana da un’altra alba di sangue maturata in un contesto molto diverso e culminata con quattro persone accoltellate di cui due in gravissime condizioni.
IL PRECEDENTE
Una rissa violenta violentissima con quattro deferiti da arma da taglio due in maniera grave, tunisini, di 41 e 38 anni. Il primo, N.B.F., è stato ricoverato all’Angelo ed è stato operato d’urgenza perché uno dei fendenti gli ha compromesso la milza: è stato colpito anche al collo. L’altro è finito al Civile, in rianimazione trafitto all’addome. Il più giovane, I.K., kossovaro di 19 anni, ha rimediato tagli al volto, al braccio, al torace: è rimasto in osservazione a Mestre con una prognosi superiore ai trenta giorni. Un quarto dopo essere stato medicato è stato dimesso.
Ma il bilancio ha registrato altri due feriti: un bengalese preso a bottigliate in testa e un tassista, G.M. 53 anni, di Mogliano preso a pugni. È stato quest’ultimo a dare l’allarme nell’immediato consentendo al Suem di arrivare in tempi brevi a prestare i soccorsi scongiurando esiti ancor più drammatici e alla polizia di procedere con arresti praticamente in flagranza. A fare da miccia, in particolare, l’alcol ingurgitato dai nordafricani. Sono stati loro ad aggredire a pugni il tassista appena arrivato da Mestre.
Stava facendo scendere un cliente quando uno dei tunisini si è infilato occupando il sedile posteriore pretendendo di essere portato in terraferma. Era ubriaco fradicio, con una bottiglia di birra in mano che ha rovesciato addosso al tassista prima di picchiarlo. G.M. ha tentato di farlo ragionare, con il risultato che un altro magrebino gli ha sferrato un altro pugno in pieno volto. Aveva già una prenotazione e c’erano i due turisti sotto choc in attesa. Alla fine è riuscito a farli salire e ad allontanarsi.
Ed è in quel momento, forse per aiutarlo o forse per dare una lezione al gruppetto di esagitati, che si sono inseriti i bengalesi. Sarebbero loro ad avere impugnato i coltelli. Ne è nato un furibondo parapiglia, con tanto di inseguimento per tutto il piazzale. Fasi concitate e brutali in gran parte documentate dalle immagini delle telecamere del Comune. Solo l’arrivo tempestivo delle Volanti ha evitato la tragedia.
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Il Gazzettino