Turista tedesco morto in gondola, assolto il tassista: manca il nesso causale

Turista tedesco morto in gondola, assolto il tassista: manca il nesso causale
VENEZIA Non ha colpa nel tragico incidente che, il 17 agosto del 2013, in Canal Grande, in prossimità del ponte di Rialto, costò la vita al criminologo tedesco...

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VENEZIA Non ha colpa nel tragico incidente che, il 17 agosto del 2013, in Canal Grande, in prossimità del ponte di Rialto, costò la vita al criminologo tedesco Joachim Vogel, travolto da un vaporetto mentre stava facendo un giro in gondola con moglie e figli. Il taxista acqueo Franco Ambrosi è stato assolto perché il fatto non sussiste dai giudici della Corte d'appello, nel corso del processo bis, resosi necessario dopo la decisione con cui, la scorsa primavera, la Cassazione aveva annullato la sentenza di condanna inflitta nel 2017 per via di un difetto di motivazione.


MANCA IL NESSO CAUSALE
Le motivazioni dell'assoluzione saranno depositate nelle prossime settimane ma è ipotizzabile che i giudici d'appello abbiano ritenuto che non vi sia alcun nesso di causa tra la manovra effettuata dal motoscafo condotto da Ambrosi, e quelle dei tre vaporetti dell'Actv che si incrociarono sotto il ponte di Rialto, fino alla fatale sbandata di uno di essi, che schiacciò la gondola ferma al pontile del Magistrato alle acque. Per l'assoluzione del taxista si è battuto il suo difensore, l'avvocato Tommaso Bortoluzzi, il quale fin dall'inizio ha sostenuto che Ambrosi non ha alcuna responsabilità nella tragedia.
La stessa relazione d'inchiesta della Capitaneria di porto aveva concluso che la condotta di Ambrosi, uscito dalla cavana per poi manovrare in mezzo al canale, pur essendo contro le norme della navigazione, non era stata rilevante nell'evento.
Il legale della famiglia Vogel, l'avvocato veronese Lorenzo Picotti, ha invece sempre sostenuto che, poco prima dell'incidente, il taxista aveva compiuto una manovra spericolata in retromarcia, attraversando il Canal Grande e ostacolando le manovre dei vaporetti che, per evitare di scontrarsi, furono costretti a superare la mezzeria. 
IL GONDOLIEREIl prossimo 30 gennaio, la Corte d'appello dovrà pronunciarsi sulla posizione di un altro imputato per omicidio colposo in relazione alla morte di Vogel, il gondoliere Daniele Forcellini, condannato in primo grado a 10 mesi di reclusione (pena sospesa) e al pagamento di una provvisionale di 200 mila euro alla vedova del criminologo per aver «pacificamente omesso di concedere la precedenza di rotta ai mezzi Actv», innescando con sua condotta imprudente la sequenza di manovre errate che hanno provocato l'incidente mortale.

I tre piloti Actv, Fabio Zamboni, Riccardo De Ambrosi e Manuel Venerando, sono stati condannati in via definitiva a pene (sospese) comprese tra 7 e 14 mesi. Mentre la causa civile intentata contro il gondoliere che trasportava il criminologo e la sua famiglia si è conclusa con un nulla di fatto (per intervenuta prescrizione) e la condanna della vedova Vogel a pagare 250mila euro di spese legali. I familiari della vittima pretendono 8 milioni di risarcimento; Actv ha versato finora un milione e 300 mila euro.
Gianluca Amadori Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino