Turista sale sulla balaustra di Rialto per un selfie, ma scivola in Canal Grande

Sfiorata la tragedia: sul "Canalazzo" a quell'ora transitato molte imbarcazioni

Turista sale sulla balaustra di Rialto per un selfie, ma scivola e finisce in Canal Grande (da Fb Venezia non è Disneyland)
VENEZIA - Si dice spesso "sarebbe potuta essere una tragedia", ma nel caso di ieri questa definizione è più che appropriata: una turista nella...

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VENEZIA - Si dice spesso "sarebbe potuta essere una tragedia", ma nel caso di ieri questa definizione è più che appropriata: una turista nella mattinata di ieri - 18 novembre - ha fatto un bagno fuori stagione dopo essersi sporta un po' troppo dalla balaustra del Ponte di Rialto per farsi fare una fotografia memorabile da Venezia. Probabilmente non era una patita di Instragram, ma la mania delle fotografie in stile influencer con pose improbabili in posizioni spesso audaci ha contagiato un po' tutti. E pensare che fino a pochi anni fa i soggetti più stravaganti che si incontravano in città erano le turiste giapponesi che facevano il segno V con le dita oppure fingevano di sostenere qualche monumento in un gioco di prospettiva.



Qui, però, la voglia di stupire è andata oltre. La donna è salita sulla balaustra del ponte (e già questo è vietato, oltre che pericoloso), perdendo l'equilibrio volando giù in Canal Grande, il canale più trafficato della città. Con una densità abnorme di imbarcazioni e vaporetti in transito, è stato un miracolo che la malcapitata non si sia sfracellata sulla tuga di un mezzo Actv o sul carico di qualche mototopo. O, ancora che non abbia colpito un tassista o un gondoliere di passaggio sotto il ponte.
Nel video diffuso dalla pagina Fb "Venezia non è Disneyland" si vede una donna che arranca nelle acque del Canalazzo sotto il ponte di Rialto ma un tassista è già pronto ad intervenire.
Non si sa poi se la donna sia stata portata in pronto soccorso per accertamenti o sia semplicemente tornata nell'albergo o nell'appartamento a farsi una doccia calda e mettersi qualcosa di asciutto. Fatto sta, che comportamenti incauti che si credeva limitati ai mesi estivi, continuano a non temere l'avanzamento delle stagioni, quando si tratta di Venezia.

La scorsa estate, i gondolieri del Molo di San Marco lamentavano il fatto che ogni giorno c'era almeno una persona che scivolava sui gradini pieni di alghe e vegetazione marina finendo in acqua e rischiando fratture o anche di battere la testa o la schiena in modo pesante. Anche il Suem è intervenuto diverse volte portando in ospedale i malcapitati nel corso dei mesi estivi. Ma non sono rari neppure i casi di tuffi, per così dire, spontanei. L'episodio più grave risale al 13 agosto del 2016, quando un marinaio neozelandese di 50 anni, visibilmente ubriaco, si schiantò sopra un taxi acqueo in transito dopo essersi tuffato dal ponte di Rialto: l'uomo fu ricoverato in rianimazione e morì alcuni mesi più tardi. Ma ci fu anche qualcosa di clamoroso e fortunatamente senza finale tragico: il 4 dicembre 2016, un giapponese, vestito con una muta blu-celeste, gettò in acqua dal ponte degli Scalzi prima una tavola da sup per poi tuffarsi a sua volta in Canal Grande con la pagaia dalla sommità del ponte.

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Il Gazzettino