Venezia, turista cade in acqua. Scivolata sui gradini al Molo di San Marco: è la terza in 10 giorni

Turista scivola sui gradini al Molo di San Marco e cade in acqua: è la terza in 10 giorni
VENEZIA - In dieci giorni sono già tre le persone finite al pronto soccorso per essere scivolate sulla vegetazione dei gradini al Molo di San Marco. L'ultimo caso...

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VENEZIA - In dieci giorni sono già tre le persone finite al pronto soccorso per essere scivolate sulla vegetazione dei gradini al Molo di San Marco. L'ultimo caso si è verificato ieri nel primo pomeriggio, quando una donna è finita in acqua sbattendo sulla pietra con più parti del corpo. Sono intervenuti dapprima alcuni agenti della polizia locale per il primo soccorso e poi il personale paramedico che l'ha portata al pronto soccorso.


Venezia, il pericolo di scivolare in acqua

Per i gondolieri del Molo questa cosa è vissuta come un incubo, poiché sono costretti ogni giorno ad assistere a scene simili nonostante i ripetuti avvisi e consigli che danno a voce agli incauti turisti che cercano di avvicinarsi un po' troppo all'acqua del bacino. Dieci giorni fa, il primo caso di questo mese, con una donna che aveva battuto la testa ed era stata portata via in barella verso l'ospedale perché si era fatta davvero male. E, qualche giorno dopo, la stessa sorte era toccata ad un'altra persona. Per non parlare dei mesi estivi, poi, quando alla curiosità della foto strana si aggiunge la voglia di un po' di refrigerio bagnandosi i piedi nell'acqua del Bacino.

La catenella messa e fatta togliere dalla Soprintendenza


«Non sappiamo più cosa dire - commenta uno dei gondolieri del Molo - queste cose fino ad ora sono successe quasi quotidianamente e, a parte la difficoltà per molti visitatori di comprendere il potenziale pericolo, non comprendiamo come non ci possano essere protezioni o qualcuno che sorveglia. Noi quando ci siamo avvertiamo sempre, ma evidentemente non basta». Tempo fa, i gondolieri si erano attrezzati con buona volontà e avevano messo una catenella in plastica bianca e rossa a chiudere la riva dotata dei gradini.


«Subito dopo - riprende il gondoliere - era intervenuta la Soprintendenza intimando di fari togliere immediatamente quella roba perché deturpava il paesaggio e il decoro dell'area marciana. D'accordo, però allora, che qualcuno faccia qualcosa chiudendo la riva o mettendo dei sorveglianti. Prima o poi - conclude - qualcuno si farà male davvero e non vorrei che poi si dicesse che è stata una cosa inaspettata». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino