Il Veneto regione più visitata, ma i turisti spendono meno

Turisti asiatici in piazza San Marco a Venezia
Aumenta il numero dei turisti ma diminuisce il fatturato. In quindi anni, dal 2001 al 2015, l’Italia è stata visitata da oltre 53 milioni di persone, con un...

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Aumenta il numero dei turisti ma diminuisce il fatturato. In quindi anni, dal 2001 al 2015, l’Italia è stata visitata da oltre 53 milioni di persone, con un incremento del 50%, ma in questo periodo sono stati persi 38 miliardi di euro di guadagni.

I dati, nella loro asciutta crudezza, sono stati presentati da Confturismo e Ciset. Chi viene nel nostro paese, attratto dalla sua bellezza e dal suo stile di vita si ferma meno a lungo del passato e, soprattutto, spende meno. Nel 2001 la spesa pro capite era di 1.035 euro ma nel 2015 è scesa a 670; la permanenza media di un cinese (uno dei mercati più in crescita) sia scesa da 1,8 giorni, quindi già un tempo molto basso, a un giorno e mezzo. Un altro dato che deve far riflettere: il 60% degli stranieri che arrivano è concentrato in quattro regioni: Lombardia, Lazio, Toscana e veneto e quest’ultima rappresenta ben il 20,5%. Al sud, per capire questo dato, va solo il 12% degli arrivi stranieri, concentrati, massimamente, nelle isole. 
Una disparità di distribuzione, a parte le attrattive "assolute" come Venezia, Firenze, Milano e Roma che può essere spiegato soltanto con la situazione dei servizi. Di questo sembra essere consapevole il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, che a Cernobbio ha parlato del rifinanziamento del tax credit per digitalizzare (cioè dare visibilità su internet) e per riqualificare le strutture ricettive.
Il ministro è convinto che si debba puntare a un «turismo diffuso» in tutto il Paese perché i centri storici di Venezia, Firenze, Roma sono già sovraffollati. Le stime di Confturismo prevedono una crescita del 3,3% quest'anno, il prossimo del 3,6 e nel 2018 del 3,9. In Veneto nel 2015 ci sono stati 17,250 milioni di arrivi con 63,23 milioni di presenze. La meta più gettonata, ovviamente, è Venezia, con quasi cinque milioni di arrivi, ma per quanto riguarda le presenze il numero maggiore è nel Garda, con 12 milioni. Venezia ne ha registrate 10,9 milioni, delle quali 9,3 sono di stranieri. A Venezia andrebbero aggiunti anche i movimenti dei turisti al Cavallino (747 mila e 6,1 milioni). la seconda meta più attrattiva del Veneto è Verona, con 1,56 milioni di arrivi e 3,1 di presenze, mentre nel litorale Jesolo-Eraclea fanno 6,1 milioni di presenze, Bibione 5,4 più i 4,3 di Caorle.
Il 70% dei turisti che vengono in Italia sono europei (erano il 74% nel 2001), e nella classifica degli stranieri il primo posto resta ai tedeschi, seguiti da americani e francesi, ma i cinesi sono saliti dal decimo al quinto posto e i russi dal decimo all'ottavo.
La prospettiva è comunque che in Italia arriveranno sempre più visitatori dato che, come ha ricordato Franceschini, in tutti i Paesi è al primo posto come meta desiderata. Il problema però è convincerli a fermarsi. «Servono interventi e politiche che accrescano la competitività delle imprese di questo comparto - ha spiegato il presidente di Confturismo, Luca Patanè - e diano centralità, anche a livello europeo, a un settore che rappresenta una potentissima leva non solo di sviluppo e crescita ma anche di coesione territoriale. E la parola d'ordine è: promozione, promozione, promozione».

Un altro dato interessante emerge dalle statistiche elaborate dalla regione Veneto: delle 30,1 milioni di presenze negli alberghi la metà dei clienti sceglie un hotel da 4-5 stelle, mentre 2,5 milioni di persone (per una presenza di 17 milioni) hanno soggiornato in camping e villaggi turistici, con 1,6 milioni di arrivi che hanno preferito una sistemazione in case private. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino