Invasione di turisti a Venezia Il sindaco pensa a ingressi a ore

I tornelli installati all'ingresso di Strada Nuova a Venezia
VENEZIA - Il progetto per ora è tenuto sotto chiave e da definire nei suoi dettagli. Ma l’idea c’è. Per gestire i flussi turistici, dopo i varchi fissi...

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VENEZIA - Il progetto per ora è tenuto sotto chiave e da definire nei suoi dettagli. Ma l’idea c’è. Per gestire i flussi turistici, dopo i varchi fissi d’ingresso sperimentati quest’estate, il Comune sta pensando ad accessi a orario alla città: in determinati periodi dell’anno, alcune zone del centro storico di Venezia potrebbero essere chiuse per una parte della giornata. Il sindaco Luigi Brugnaro ne ha parlato ieri, nel corso di un forum internazionale tra sindaci a Palazzo Ducale e all’indomani delle ultime esternazioni che i ministri del Governo Conte avevano dedicato a Venezia.  

Il primo era stato il ministro alla Cultura, Alberto Bonisoli, a criticare i cosiddetti tornelli, invocando per Venezia meno hotel e più produzione culturale. L’altro giorno è stata la volta del collega al Turismo, Marco Centinaio, pure contrario a un sistema di chiusura della città, favorevole invece a un sistema di permessi che limiti gli affitti turistici.
TORNELLI DI SICUREZZA Opinioni che Brugnaro non ha preso come bocciature, anzi. Ieri si diceva soddisfatto delle dichiarazioni di Centinaio. «Un po’ quello che dico io - ha commentato - Certo con questo Governo bisogna aveva un po’ di pazienza. Hanno anime diverse, quasi opposte, al loro interno. Salvini ha detto che lavora bene con Toninelli. E ora il ministro del turismo ha fatto dichiarazioni che sono in linea con le bozze che abbiamo fatto vedere noi». Apprezzata dal sindaco, in particolare, l’idea del ministro di introdurre codici identificativi per tutto il settore ricettivo, con sanzioni pesantissime per chi sgarra.
Ma Brugnaro non si scompone nemmeno davanti alla contrarietà di Centinaio ai varchi. «Ha ragione lui: se i tornelli servono per chiudere la città, non hanno senso. Noi i varchi li abbiamo messi per mettere in sicurezza la città. Il ragionamento è diverso e sulla sicurezza il sindaco ha un preciso dovere».
ORARI PER L’ACCESSO Il sindaco di Venezia ha ribadito di essere aperto anche ad altre soluzioni: «Se ci sono proposte migliorative siamo qua. Stiamo facendo delle sperimentazioni, con grande modestia. Da questo a non far niente, come è successo per anni, cambia molto». Ed ecco, in questa prospettiva, anche il ragionamento sugli «orari per l’accessibilità». Ancora solo un’idea su cui Brugnaro non si è voluto dilungare in attesa di un confronto con le categorie. «Si può pensare che in qualche zona, in qualche periodo, per qualche situazione, si possa chiedere di non passare in un campo o in un rio. Questo può valere anche per la terraferma» ha spiegato.

REGOLE VALIDE PER TUTTI Intanto il Comune continuerà a lavorare per il «rispetto delle regole da parte di tutti», ha annunciato sempre il sindaco, e per promuovere la «lentezza di Venezia come un valore». «Ho dato incarico ai vigili di multare anche chi mangia per terra, come mi è stato chiesto dai commercianti di Piazza San Marco. Mi spiace farlo, ma le regole vanno rispettate». Per rispettare i ritmi lenti di Venezia, poi, si cercherà di promuovere un turismo che si fermi in città più a lungo, non il solo giorno passato tutto di fretta nei luoghi più intasati. Sfida ardua, come quella far rispettare la lentezza sui canali e arginare quel modo ondoso che tanti danni fa alla città. Questione annosa. Brugnaro ci crede: «Anche i mezzi acquei devono andare più lenti. Stiamo provando a farlo». Una battaglia che il sindaco ha spiegato di voler fare non contro, ma con le categorie: «Vogliamo un dialogo con gli operatori che hanno a cuore la città. Procediamo per piccoli passi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino