PORDENONE - Il titolo è tutto: adrenalina e natura. La provincia di Pordenone, all’orecchio del turista che legge il “diario” di viaggio, arriva...
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IL PERCORSO
Il Cammino di San Cristoforo, le grotte di Pradis, tutta la Val Tramontina, ma anche il trekking selvaggio in Val Colvera. E poi una Sacile vista con una luce diversa, quella apprezzata pagaiando in canoa sul Livenza tra i palazzi del Giardino della Serenissima.
Trentatré anni, Claudio Pelizzeni è piacentino e ha un passato nel mondo della finanza, abbandonato per dedicarsi a tempo pieno ai viaggi, da vivere e raccontare. È arrivato in provincia di Pordenone a metà luglio, per lasciare il Friuli Occidentale a fine mese. Poi ha messo giù la penna, rivivendo le avventure nella natura che il territorio è stato in grado di regalargli. L’iniziativa era inserita in una più ampia campagna di promozione inaugurata dal consorzio Pordenone Turismo, che proprio per salvare una stagione sfortunata si era affidata ai blogger professionisti.
IL RACCONTO
«Sicuramente in pochi hanno pensato alla piccola regione del Friuli Venezia Giulia per vivere tutte le emozioni - ha scritto il blogger - ma qualche settimana fa ho avuto la straordinaria opportunità di vivere questi luoghi con il supporto di Pordenone Turismo nell’ambito dell’iniziativa Un Blogger per l’Italia: escursionismo, natura, trekking, canyoning, Patrimoni dell’Umanità Unesco e tanto altro... come per esempio storia, arte, cultura e tanto cibo condito da ottimo vino». Si parte dal Cammino di San Cristoforo: «Un percorso immerso tra natura e storia che tocca alcuni dei luoghi più famosi della zona e alcuni dei borghi più belli d’Italia come Polcenigo e Poffabro degli autentici gioielli». Poi la Val Tramontina e le pozze smeraldine: «Un luogo che definire magico è assolutamente riduttivo. Innanzitutto sono Patrimonio dell’Umanità Unesco e a buon diritto perché le piccole piscine naturali dove sorge il torrente Meduna sono un autentico spettacolo della natura». Così poi sulla Val Colvera: «Amanti della natura e del buon cibo qui trovate - ancora una volta - pane per i vostri denti perché all’appello manca ancora la Val Colvera e i suoi bellissimi trekking che potete fare contattando l’Ecomuseo Lis Agani». infine la gita in canoa a Sacile: «Prima di ributtarmi nella natura ho avuto modo di visitare anche la cittadina di Sacile, chiamata in passato addirittura il Giardino della Serenissima perché meta preferita dai nobili veneziani per trascorrere le proprie vacanze. In effetti l’architettura dei suoi palazzi ricorda tantissimo quella veneziana e proprio come a Venezia anche in questo caso è l’acqua la protagonista indiscussa». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino