TRIESTE - Sono la quinta neoplasia più diffusa in Italia: i tumori della testa e del collo registrano 113.165 casi (dati Artium...
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«Il nostro obiettivo è di guardare oltre la sopravvivenza, puntando alla qualità di vita degli assistiti nel decorso post operatorio – ha spiegato Giancarlo Tirelli – una visione “win win”, di assistenza sanitaria sostenibile: perché vince il paziente e al tempo stesso vince la sanita’ pubblica, che potrà contare su un’ospedalizzazione più breve e a basso tasso di complicanze». La chirurgia oncologica dei tumori di bocca, gola e corde vocali è andata incontro nell’ ultimo decennio ad una vera e propria rivoluzione sotto il nome di “chirurgia mini-invasiva trans orale”: l’idea di base è quella di utilizzare nei distretti di pertinenza otorinolaringoiatrica gli strumenti che derivano dalla chirurgia laparoscopica addominale o toracica: in questi casi si accede agli organi bersaglio non in maniera diretta, attraverso ampie aperture della pelle, ma con piccole incisioni dalle quali vengono immessi gli strumenti chirurgici e una telecamera che proietta le riprese su un monitor esterno. Si evitano così ampie cicatrici e tutte le conseguenze ad esse correlate. Poi un valore aggiunto: la precisione del chirurgo è potenziata grazie all’”occhio” speciale di un sistema di video-endoscopia che permette di individuare cellule patologiche invisibili all’occhio umano. La tecnologia Nbi consente così di prevenire il rischio che il tumore si rigeneri e si ripresenti, garantendo un minor numero di recidive e una maggior possibilità di guarigione definitiva.
Anche l’utilizzo di strumenti di nuova generazione come la robotica e il 3D, i laser, i bisturi a radiofrequenze o ad ultrasuoni permettono l’asportazione dei tumori in maniera sempre più precisa. Al di là dei tecnicismi, questa caratteristica si traduce nel fatto che la zona operata (dove si è asportato il tumore) può guarire spesso spontaneamente evitando la necessità di trapiantare tessuti prelevati da altre sedi con conseguenze in questo caso sulla masticazione, sulla deglutizione e sulla capacità di parlare. La delicatezza delle sedi di intervento testa – collo ha portato all’introduzione, per la prima volta a livello internazionale, anche del monitoraggio intraoperatorio sul nervo facciale durante gli interventi di svuotamento laterocervicale: una precauzione utile a ridurre le complicanze di questo tipo di interventi chirurgici sul nervo che permette di muovere i muscoli del volto. Questa innovazione permette di preservare il più delle volte la funzionalità del nervo anche nei casi in cui il tumore sia cresciuto molto vicino. Attraverso il controllo intraoperatorio della funzionalità del nervo facciale è risultato notevolmente ridotto il rischio di alterare la mimica del paziente nel decorso post intervento.
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Il Gazzettino