VERONA - L'Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona) è la prima struttura in Italia e nel Sud d'Europa a disporre di «Elekta Unity»,...
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«I sistemi ibridi già disponibili sul mercato - spiega Alongi - sono composti da un acceleratore lineare e da una risonanza magnetica a basso campo, che spesso, per la bassa definizione di immagini, non consentono di delimitare perfettamente la sede del tumore e di vedere la posizione degli organi del paziente durante il trattamento». Grazie alla riprogettazione dell'acceleratore Lineare (Linac), della Risonanza Magnetica ad alto campo (1,5 Tesla, la stessa usata dai radiologi per fare diagnosi) e all'ideazione di un sistema di schermatura personalizzato, è stato possibile integrare i due sistemi. Da qui il nome Elekta Unity: l'unione di due mondi.
Nel vecchio Continente sono presenti sette macchinari di questo tipo e 11 nel mondo. «Questa innovazione tecnologica - prosegue Alongi - consente al radioterapista oncologo di monitorare e correggere in tempo reale la posizione e le caratteristiche del bersaglio tumorale da colpire e dei tessuti sani circostanti da proteggere.
Il Gazzettino