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LOREO (ROVIGO) - Una grande artista, dall'ampio sorriso e dal cuore vasto, con un'enorme sensibilità ed un talento sconfinato, con una passione coltivata nel tempo per i mosaici, recuperati dal passato per renderli espressione della modernità. In tanti piangono la scomparsa, a soli 59 anni, di Rita Benzoni, consumata da un tumore che l'aveva aggredita tre anni fa. Proprio dalla città dei mosaici, Ravenna, era arrivata a Loreo nel 1992, dove ha aperto il proprio laboratorio artistico, rimanendo anche dopo la separazione dall'ex marito Moreno Gasparini, sindaco loredano, insieme al quale ha intrapreso il cammino dell'adozione, diventando nel 2008 mamma di Aitok e Mesay, originari dell'Etiopia. «Le tessere più importanti del mio mosaico personale», come ha scritto lei stessa raccontando il proprio percorso artistico e la «parentesi professionale come scrittrice per divertimento pubblicando il libro "Negri? Neri? Di colore? Di carnagione!!!" scritto a due mani con il mio socio-amico Vanni Destro».
L'arte e l'impegno nel sociale
E grazie ai fondi raccolti con il libro, ben 10mila euro, aveva sostenuto il Progetto salute di Mehala, associazione di adozione e cooperazione, finanziando la costruzione di un presidio sanitario con centro natalità a Bilogo nel Burkina Faso. Con generosità si è impegnata anche con laboratori per i disabili, sempre cercando di trasmettere la propria gioia per l'arte. «Impegno artistico ed impegno sociale per Rita sono sempre corsi paralleli», sottolinea Destro, non nascondendo tutto il proprio dolore per la perdita di «una di quelle persone che non aveva bisogno di morire per essere celebrata come eccezionale.
Il Gazzettino