Padre e figlio muoiono a 48 ore di distanza. Lutto per la scomparsa di Vincenzo e Renato Voltan

Vincenzo e Renato Voltan, padre e figlio morti a distanza di poche ore a Treviso
TREVISO - Per anni ha combattuto contro un tumore, mercoledì Vincenzo si è arreso, a soli due giorni dalla morte di papà Renato. Doppio lutto a Santa Maria...

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TREVISO - Per anni ha combattuto contro un tumore, mercoledì Vincenzo si è arreso, a soli due giorni dalla morte di papà Renato. Doppio lutto a Santa Maria del Rovere per la morte ravvicinata di padre e figlio. Vincenzo Voltan, 58 anni, operatore socio-sanitario molto conosciuto e apprezzato per il tatto con cui si era sempre rivolto ai malati. Renato Voltan, 94 anni, ex dipendente comunale. Mancati a 48 ore di distanza, tanto che nell'epigrafe del genitore, deceduto lunedì, era citato anche il figlio: nessuno si aspettava infatti che Vincenzo si spegnesse due giorni dopo. Invece le esequie saranno celebrate insieme: lunedì alle 15 nella chiesa di Santa Maria del Rovere. Un funerale congiunto: le bare una accanto all'altra, come se padre e figlio si tenessero ancora per mano.


INSIEME FINO ALL'ULTIMO


Chi li amava li immagina ancora fianco a fianco, come sono stati per una vita intera. Negli ultimi tempi Vincenzo si era trasferito insieme alla moglie a casa dei genitori perché l'anziano padre aveva bisogno di assistenza. Il figlio ha voluto restargli accanto fino alla fine nonostante stesse combattendo la sua faticosa battaglia contro una forma di leucemia, che alla fine non gli ha lasciato scampo.


COME UN GUERRIERO


«Vicenzo era una persona generosa, altruista, dal cuore grande» - lo ricorda don Adelino Bortoluzzi, il parroco di Santa Maria del Rovere che lunedì celebrerà il doppio funerale. «Ha lottato fino alla fine e persino da paziente consolava gli altri malati, con la stessa delicatezza e lo stesso sorriso con cui per anni aveva svolto servizio come oss. Per lui non era soltanto un lavoro ma una missione di vita». Il 58enne aveva iniziato la carriera come odontotecnico ma poi si era accorto che la sua vocazione era un'altra e si era dedicato anima e cuore alla cura dei più fragili. «Continua a navigare con la forza di un guerriero» è la dedica riportata nell'epigrafe. Vicenzo lascia la moglie Paola, la figlia Martina e la mamma Fiorina, che in pochi giorni si è vista portare via da un destino crudele sia il marito che il figlio. Le eventuali offerte raccolte ai funerali saranno devolute alle associazioni Advar onlus (assistenza e cure palliative) e Ail (Associazione contro le leucemie-linfomi e mieloma). Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino