Sopravvivenza dei pazienti operati di tumore al fegato, l'ospedale Ca' Foncello di Treviso al secondo posto nazionale

Sopravvivenza dei pazienti operati di tumore al fegato, l'ospedale Ca' Foncello di Treviso al secondo posto nazionale
TREVISO - Nuovo riconoscimento per l'ospedale Ca' Foncello di Treviso che diventa secondo a livello nazionale per la migliore sopravvivenza di pazienti operati di cancro...

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TREVISO - Nuovo riconoscimento per l'ospedale Ca' Foncello di Treviso che diventa secondo a livello nazionale per la migliore sopravvivenza di pazienti operati di cancro al fegato. Il rilevante risultato clinico ottenuto nel panorama chirurgico nazionale dall’ospedale di Treviso nel trattamento della patologia tumorale maligna del fegato e delle vie biliari.

I dati sul recupero dei pazienti con tumore al fegato

Dai dati raccolti dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali per l’anno 2021 si evidenza come l’ospedale di Treviso si posizioni al 4° posto in Italia per numero totale di interventi eseguiti per la patologia tumorale maligna del fegato. Ma il dato ancor più eclatante riguarda i risultati ottenuti in termini di sopravvivenza per i pazienti operati di cancro del fegato nell’arco temporale degli ultimi 3 anni (2019-2021): in quest’ambito Treviso si colloca al 2° posto in Italia per la miglior sopravvivenza a 30 giorni dall’ intervento chirurgico, parametro che costituisce uno dei più importanti indicatori per la valutazione non solo della performance chirurgica ma anche del percorso assistenziale. «Il Ca’ Foncello – sottolinea il direttore generale, Francesco Benazzi - ha incrementato notevolmente nell’ultimo triennio, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, gli interventi per la patologia maligna del fegato e delle vie biliari. A tale aumento ha fatto seguito il miglioramento della sopravvivenza dei malati operati con l’ottenimento di risultati di assoluta eccellenza confrontati con l’attività di tutte le Chirurgie dell’intero territorio nazionale. Questi dati sono un indubbio successo sotto il profilo clinico ed assistenziale e costituiscono una concreta risposta al bisogno di salute della nostra popolazione; sono il frutto di una proficua quotidiana collaborazione tra ospedale di Treviso ed Università di Padova, una collaborazione fattiva, non solo istituzionale ma anche clinica e assistenziale, in cui trovano la loro applicazione la medicina di precisione e la medicina traslazionale».

I risultati ottenuti con il metodo mini invasivo

«I risultati ottenuti in ambito chirurgico ­– il commento del prof. Giacomo Zanus - sono sempre il frutto di un processo complesso ed articolato in cui l’atto operatorio è solo uno dei momenti che caratterizzano un percorso per definizione multidisciplinare. La cura dei nostri pazienti, la sopravvivenza dei nostri malati non può prescindere dalla gestione intraoperatoria dei nostri anestesisti, dall’accurata diagnostica e valutazione pre-operatoria eseguite dalla Radiologia, dalla Gastroenterologia, dall’Oncologia, dalle Medicine, dall’Anatomia Patologica. Solo un malato adeguatamente studiato e preparato potrà accedere al trattamento chirurgico con le migliori chances di guarigione: il risultato di un intervento lo si costruisce fin dalla fase pre-operatoria e lo si consolida successivamente nella degenza post-operatoria, supportata dal protocollo ERAS (Enhanced Recovery After Surgery), di recente introduzione nella Chirurgia 2 del Ca’ Foncello, per il rapido recupero clinico dopo chirurgia. A Treviso nella struttura da me diretta – aggiunge Zanus - questa virtuosa collaborazione clinica multidisciplinare ha consentito di portare a termine interventi chirurgici per tumori primitivi e metastatici del fegato e delle vie biliari di grande complessità, con risultati importanti in termini di sopravvivenza a breve ed a lungo termine. L’approccio mini-invasivo laparoscopico, la resezione con bisturi a ultrasuoni, la tecnica demolitiva con risparmio del tessuto epatico, le resezioni delle lesioni multiple, la stimolazione della rigenerazione epatica, la distruzione delle lesioni tumorali con il calore generato dalle micro-onde, il trattamento simultaneo in un'unica seduta operatoria del tumore del colon e delle metastasi epatiche, la navigazione ecografica parenchimale intraoperatoria, la minimizzazione delle trasfusioni di sangue fino alle resezioni senza trasfusione sono solo alcune delle tecniche mutuate dalla ricerca dell’ Università di Padova e applicate quotidianamente nella nostra attività operatoria grazie alla tecnologia di ultimissima generazione disponibile nell’ospedale di Treviso». Un enorme bagaglio di procedure, di tecniche e di conoscenze, quello del Ca’ Foncello, che attende di essere traslato nelle nuove sale operatorie ad altissimo impatto tecnologico di imminente apertura nella Cittadella della Salute.

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Il Gazzettino