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PORDENONE - «Attenzione. Un dispositivo non riconosciuto risulta collegato al suo conto online. Se disconosce tale accesso segua la procedura al seguente link». E ancora: «Gentile cliente, stiamo provvedendo a sospendere le sue utenze postali per mancato aggiornamento. Onde evitare accedi a questo indirizzo». Sono alcuni dei tantissimi messaggi che, ogni giorno, compaiono sul telefono cellulare e sul computer di altrettanti utenti. Sono decine, soprattutto, i tentativi di assalto ai conti correnti bancari. Vere e proprie truffe informatiche che, molte volte, colgono impreparati i cittadini di Pordenone e del Friuli Occidentale. Anche quelli che si credono più esperti e che, ignari del pericolo, forniscono, senza quasi rendersene conto, le credenziali a chi, da lì a qualche ora, prosciugherà loro il conto.
COME FANNO
Basta una mail o una app e il gioco è (quasi) fatto.
LA POSTA
Ci sono poi le email: paiono vere, inviate da un indirizzo di posta reale, ma di fatto sono fittizie e hanno un unico obiettivo: estorcere denaro al malcapitato utente. C’è solo un modo - l’avvertimento che si legge nel messaggio - per evitare che ciò accada: pagare un riscatto in bitcoin, utilizzando cioè una moneta virtuale che non può essere in alcun modo tracciata. Attenzione: risalire all’autore della truffa risulterà praticamente impossibile anche se oggi (più di prima) la tecnologia sta aiutando parecchio le forze dell’ordine nell’arrivare ad una conclusione positiva delle indagini.
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Il Gazzettino