OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
VICENZA - Truffe e raggiri ai danni delle “fasce deboli”, come difendersi. Ecco i consigli dei carabinieri. Che al centro di truffe di ogni genere siano soprattutto le persone di “una certa età” non deve stupire. Spesso sole in casa, ben disposte anche verso chi non si conosce, attratte da false novità o intimoriti da simulati rischi, si lasciano coinvolgere da proposte e iniziative che definire rischiose non è esagerato, come ben sa chi di creativi e fantasiosi sfruttatori è stato vittima. Ciò nonostante i ripetuti casi di cronaca, spesso opportunamente e giustamente enfatizzati dalla cronaca giornalistica, sono numerosi. In realtà, basterebbe osservare con più attenzione alcuni comportamenti all’apparenza normali, anche se magari un po’ insoliti, per rendersi conto di come siano tutt’altro che credibili.
Ecco in pillole il promemoria per non cascare nelle reti truffaldine.
Fare attenzione. Prima di tutto, spiegano i militari dell'Arma, bisogna tener presente che occasioni, iniziative, offerte all’apparenza vantaggiose non vengono mai proposte durante un incontro occasionale. È facile invece che si tratti di una truffa. Si può essere fermati per strada, si può ricevere una visita a casa, si può venire contattati telefonicamente, ma l’obbiettivo del malintenzionato è sempre lo stesso.
Diffidare dalle apparenze.
Non aprite quella porta. Il cancello, il portone o la porta di casa non si aprono agli sconosciuti! Occorre sempre controllare il visitatore dallo spioncino, da una finestra al piano terra, dal videocitofono. Una cosa deve essere chiara, una volta per tutte: un funzionario del Comune, delle Poste, un incaricato dell’Inps o dell’Inail, un tecnico del gas o della luce, non si presenta mai in casa vostra senza un preavviso, né tantomeno spetta a lui la riscossione delle bollette o il controllo dei pagamenti. Contrariamente, la sua reale visita è sempre preceduta e garantita da una comunicazione scritta, ricevuta via posta, in cui ne viene specificato il motivo.
Mai in contanti. È bene inoltre sapere e chiarire che nessun Ufficio Pubblico, ente di riscossione, funzionario, tecnico, avvocato, appartenente alle Forze dell’Ordine è autorizzato a riscuotere denaro in contante, né tantomeno gioielli o oro come contropartita.
Il tesserino non basta. Di visite, quando si è in casa, se ne possono ricevere tante. Ma non certo quelle degli impiegati di banca, i cui servizi vengono offerti esclusivamente presso gli sportelli o per corrispondenza. Alla porta c’è un rappresentante delle Forze dell’Ordine, con un tesserino di riconoscimento a giustificare gli abiti civili? Comportamento del tutto inusuale: Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza operano nelle abitazioni in uniforme e vi giungono con le auto di servizio.
Il telefono squilla. Quando operano al telefono, i truffatori possono agire indisturbati. È bene tener presente che Inps, Inail e le Asl non ricorrono al telefono se devono effettuare controlli o risolvere questioni amministrative. Niente conversazioni o confidenze con queste persone il cui fine è solo carpire utili informazioni sulla vittima. La più classica delle truffe al telefono? La chiamata di sedicenti avvocati o appartenenti delle forze dell’ordine che chiedono urgentemente denaro per un famigliare in difficolta: un incaricato verrà a prelevarlo, magari disposto ad accompagnare la vittima al bancomat più vicino. Non pagare, in nessun caso! In caso di necessità, reale o presunta, non esitare a chiamare il 112. Il numero è gratuito, l’Arma dei carabinieri sempre pronta ad aiutare.
Leggi l'articolo completo suIl Gazzettino