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PORDENONE - Quattro anni di reclusione e la confisca della casa di Sappada: è questa la pena che il procuratore di Pordenone Raffaele Tito ha chiesto per Massimo Minighin, il 46enne di Fossalta di Portoguraro che secondo l'accusa ha realizzato e gestito per la "Venice investement group" il sito internet che mostrava ai clienti di Fabio Gaiatto gli interessi fasulli guadagnati con il forex (una forma di cambio valutario che consiste nella conversione di una valuta in un'altra). L'abitazione di Sappada in Borgata Mulbach, sostiene la Procura, sarebbe stata acquistata con parte dei soldi generati dalle truffe della Venice. Tanto che il gup ne aveva disposto il sequestro preventivo nel giugno 2019. Il procuratore ha ripercorso la lunga storia della Venice, rimarcando come il sito fosse lo strumento gestionale principale della truffa e come spettasse a lui aggiornarlo e inserire di volta in volta le cifre dei guadagni fasulli. Una truffa ben congegnata, tanto che anche un magistrato romano è caduto nella trappola.
LA REQUISITORIA
Tito ha parlato di dolo nelle azioni del tecnico di Fossalta che si spacciava per ingegnere, ma Minighin la laurea non l'aveva mai presa: aveva una visione complessiva dell'associazione a delinquere, ne conosceva tutti gli elementi apicali.
LA DIFESA
Il 46enne di Fossalta di Portogruaro è difeso dall'avvocato Cristiano Leone che ieri, durante l'arringa, ha descritto Minighin come una sorta di «nerd informatico», una persona che viveva con la mamma, che si fingeva ingegnere e titolare di una società californiana. Con l'unica "colpa" di prendere ordini da Gaiatto, non consapevole di cosa si celasse dietro la Venice investement group. Ignaro, secondo la difesa, che fosse solo una grande truffa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino