Truffa all'Ulss, accuse pesantissime contro il medico: assolto. Ora può chiedere i danni

Truffa all'Ulss, accuse pesantissime contro il medico: assolto. Ora può chiedere i danni
ESTE - Era finito sulla graticola con accuse gravissime per un medico. Nel corso del processo le contestazioni a suo carico si sono però dissolte. Prove carenti o...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ESTE - Era finito sulla graticola con accuse gravissime per un medico. Nel corso del processo le contestazioni a suo carico si sono però dissolte. Prove carenti o contraddittorie che hanno condotto ad un verdetto di non colpevolezza. Assolto perché il fatto non sussiste. Con questa formula il giudice monocratico di Rovigo Sara Zen ha scagionato il dottor Enrico Pettenuzzo, 71enne, domiciliato ad Este, dalle accuse di falso in atto pubblico e truffa. Il medico di medicina generale, che operava all'epoca tra Este, Baone e Ponso, era difeso dalle avvocatesse Roberta Bottone e Giulia Businaro. Ora dovrà promuovere un'azione civile nei confronti dell'Ulss 6 Euganea che gli ha nel frattempo irrogato due sanzioni disciplinari praticandogli trattenute sullo stipendio per circa 15mila euro.

LE CONTESTAZIONI
I fatti in questione risalgono al primo semestre 2018. Il dottor Pettenuzzo era titolare di uno speciale protocollo, previsto dall'accordo collettivo nazionale del 2005 per i medici di famiglia, che regolamentava l'attività di assistenza domiciliare ai pazienti che ne avessero particolare necessità. In questo modo si intendeva consentire un monitoraggio costante e frequente dello stato di salute dell'anziano. In base al protocollo il medico avrebbe dovuto tenere aggiornata una scheda, fornita dall'azienda socio sanitaria, degli accessi a domicilio di ciascun paziente, annotando le considerazioni di natura clinica, le terapie, gli accertamenti diagnostici e le richieste di visite specialistiche. Per ciascuna visita a domicilio l'Ulss assicurava un compenso pari a 18,90 euro.


Il caso era scoppiato nel luglio 2018 quando la figlia di un'anziana paziente del dottor Pettenuzzo aveva segnalato all'Ulss 6 presunte irregolarità. La donna sosteneva che il medico non effettuasse le previste visite domiciliari alla madre, diradandole sempre più, e che avesse già annotato, in piena estate, nel diario clinico le date degli accessi per tutto l'anno in corso, oltre alle condizioni cliniche e ai parametri vitali della paziente. L'azienda socio sanitaria padovana aveva a quel punto disposto accertamenti riscontrando presunte violazioni del protocollo di assistenza anche in relazione ad altri pazienti. Al termine delle indagini il sostituto procuratore rodigino Maria Giulia Rizzo aveva contestato al dottor Pettenuzzo irregolarità in diciannove posizioni, contestando compensi erogati tra marzo e settembre 2018 per complessivi 13.433,36 euro. Il medico ha sempre respinto tutte le contestazioni difendendo la correttezza del suo operato. Il giudice gli ha dato ragione assolvendolo dalle accuse di falso e truffa. Ed ora l'Ulss 6 dovrà restituirgli le somme trattenute nel corso degli anni a titolo risarcitorio.

  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino