«Mi dia 300 euro e finiamola qua»: invalido vittima della truffa dello specchietto

«Mi dia 300 euro e finiamola qua»: invalido vittima della truffa dello specchietto
PRATA DI PORDENONE - Era alla guida della sua piccola utiliaria quando è stato avvicinato da uno sconosciuto e fatto fermare con la scusa di un presunto incidente accaduto...

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PRATA DI PORDENONE - Era alla guida della sua piccola utiliaria quando è stato avvicinato da uno sconosciuto e fatto fermare con la scusa di un presunto incidente accaduto poco prima. A finire nel mirino si un malvivente è stato, nella mattinata di domenica 22 marzo, intorno alle 10.30, un uomo pensionato invalido di Prata di Pordenone.


Il truffatore gli ha fatto credere di aver urtato la sua auto, una Seat Ibiza, e di avergli così spaccato lo specchietto retrovisore. La vittima del raggiro si è fatta convincere a risolvere il problema senza fare la constatazione amichevole: «Mi dia 300 euro così evitiamo di coinvolgere le assicurazioni» gli ha detto.

Il pensionato, in buona fede, ha accettato e ha consegnato il denaro; solo dopo, guardando bene la sua auto e lo specchietto, che non erano danneggiati, si è reso conto di essere rimasto vittima di una truffa e si è rivolto ai carabinieri di Prata di Pordenone nella giornata di ieri, lunedì 22 luglio, per denunciare l'accaduto. Adesso i militari dell'Arma della locale stazione, insieme ai colleghi del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Sacile stanno indagando per identificare il malvivente.

Come difendersi da questo tipo di truffe
Nel caso di approcci di questo genere, i carabinieri consigliano di fare delle foto alle auto danneggiate, di annotare il numero di targa della vettura, di verificare la presenza di eventuali tracce di vernice sullo specchietto e di chiedere ai passanti se hanno visto qualcosa, cioè se sono stati testimoni dello scontro. In questo modo, se si tratta di una truffa, il malvivente quasi certamente desiste e si defila. Di norma i malviventi prendono di mira sempre persone anziane. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino