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VENEZIA - Il mondo delle truffe on-line è vario: si va dalle cosiddette truffe "romantiche" agli affitti turistici di immobili inesistenti. E non poteva mancare il raggiro legato all'economia dell'arte che a Venezia, soprattutto in questo periodo, a ridosso dell'inaugurazione della Biennale d'Arte, va a gonfie vele. A cadere nella rete del tentativo di truffa è stata un'artista milanese che coltivava il sogno di esporre in laguna. Grazie alla tempestiva denuncia rilasciata ai carabinieri, il presunto truffatore ha restituito a Luisa Pineri tutte le sue opere, per un valore di circa 20mila euro e anche i 500 euro che l'artista aveva versato per l'organizzazione della sua personale che avrebbe dovuto essere inaugurata il 29 marzo scorso a Venezia. Una mostra che in realtà non è stata mai aperta, visto che nel luogo indicato per la mostra non esiste alcuna galleria con il nome indicato nella proposta, bensì solo uno spazio vuoto.
La dinamica
«É bastato prendere in affitto per qualche giorno lo spazio, allestirlo come una galleria, girarci un video, inviarlo a vari artisti e aspettare che qualcuno ci cascasse», commenta con amarezza.
«La vicenda nasconde un sistema di raggiri molto subdolo che va avanti da lungo tempo. In questi giorni ho fatto ricerche in rete, scoprendo, troppo tardi, che il gallerista aveva già gabbato diversi artisti stranieri e che su di lui pendevano denunce, segnalazioni e diffide. Per quanto mi riguarda sono stata fortunata, ciò non toglie che ho perso tempo ed energie per organizzare un'esposizione inesistente. Non ho trovato nomi di artisti italiani, quindi probabilmente sono la prima, spero che tutto questo serva a non far cadere nessun altro nella rete», conclude Luisa.
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