Voleva vendere la sua Bmw X3, ma si è ritrovato vittima della "truffa dell'assegno circolare". Enrico Loverde, agente di commercio siciliano trapiantato...
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È stata sequestrata attraverso l'Interpol e portata al sicuro nel deposito di un comando di polizia.
Il raggiro, su cui sta indagando la Polizia di Stato, risale alla fine di febbraio, quando Loverde mette un annuncio su subito.it. Viene contattato da un giovane di Castellamare di Stabia. Dopo varie trattative, si accordano per 47.500 euro. L'acquirente per fare una buona impressione, dice di essere titolare di una latteria. «Ti faccio fare una mozzarella da due chili e te la porto quando vengo a ritirare l'auto», promette. Loverde, consapevole che su internet i raggiri sono sempre in agguato, il giorno della consegna si fa accompagnare da un amico. «Avevo preso delle precauzioni - racconta - Avevo fatto anche verificare se aveva davvero una latteria, in effetti così risultava. Ma in banca mi sono insospettito, perchè questo ragazzo continuava a uscire e a rientrare».
LA BANCA
Prima di incassare l'assegno, lo cassiera contatta la banca di Pontecagnano che lo aveva emesso. Cerca il numero di telefono su Google. Quando chiama, il ragazzo è appena uscito dalla banca. E chi risponde alla telefonata rassicura immediatamente, come se avesse avuto i dati dell'assegno a portata di mano, che c'è la copertura. Loverde è ancora titubante, ha il terrore di incappare in un raggiro, ma viene ulteriormente tranquillizzato: nemmeno lo scanner evidenzia anomalie. «Posso stare tranquillo?», chiede ripetutamente. «Tutto a posto», gli dicono in banca.
IL SELFIE
A quel punto arriva la seconda fase: il passaggio di proprietà. «Eravamo in un'autoscuola - ricorda - Quando hanno chiesto al ragazzo il recapito telefonico, lui non lo ricordava. Che strano, ho pensato. Ho avuto l'intuizione di scattargli un selfie alla sprovvista. Cosa che poi si è rivelata fondamentale per la sua identificazione». Ma c'è di più. L'acquirente - sempre gentile - una volta rientrato a casa ha persino chiamato Loverde per sapere se la mozzarella era buona, ma era soltanto un modo per tranquillizzarlo e allontanare dalla sua mente l'ipotesi del raggiro.
LE INDAGINI
Quando la vittima ha avuto la certezza di essere stato truffato, si è messo in contatto con il suo legale, l'avvocato Roberto Russi, e si è rivolto alla Polizia. «Io davo le dritte sulla posizione dell'auto - racconta - e loro comunicavano i dati in Bulgaria. Sono stati bravi, si sono presi a cuore il mio caso e abbiamo ritrovato l'auto». Adesso bisognerà attendere i tempi dell'autorità giudiziaria bulgara affinchè Loverde possa ottenere la restituzione. «Nel frattempo - è l'amaro commento dell'avvocato Russi - il mio cliente è rimasto senza macchina, senza soldi e ha avuto grossi danni sul lavoro».
Cristina Antonutti
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Il Gazzettino