Investimenti truffa a Treviso: pensionato affida 15mila euro a una società finanziaria ma resta al verde

A un 65enne era stato promesso di triplicare quell'investimento

Investimenti truffa a Treviso: pensionato affida 15mila euro a una società finanziaria ma resta al verde
TREVISO - Gli avevano promesso che in poco tempo i suoi investimenti in criptovalute sarebbero triplicati. Così lui ha riversato in quell’affare proposto via...

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TREVISO - Gli avevano promesso che in poco tempo i suoi investimenti in criptovalute sarebbero triplicati. Così lui ha riversato in quell’affare proposto via social tutti i risparmi che aveva da parte: 15mila euro. Con i guadagni contava di pagarsi la ristrutturazione di casa. Invece ha perso tutto perché l’investimento era una truffa. Nel mirino è finito un 65enne dell’hinterland. L’ennesima vittima di un fenomeno che sta assumendo dimensioni preoccupanti nella Marca. In provincia di Treviso infatti è boom di truffe finanziarie. La guardia di finanza sta lavorando a decine di inchieste. Lo conferma anche il procuratore Marco Martani. «I fascicoli sono aumentati a dismisura. Stiamo estrapolando i dati per segnalare il problema all’apertura dell’anno giudiziario - ha sottolineato nei giorni scorsi il procuratore -. È una situazione che ci sta preoccupando anche perchè a cadere nella rete di questi personaggi senza scrupoli sono persone di tutte le estrazioni sociali». 


LA STORIA 
Il 65enne (che preferisce mantenere l’anonimato) è uno di questi. L’uomo è incappato nella pubblicità dell’investimento mentre scrollava i social. La proposta sembrava allettante così ci ha cliccato sopra per ricevere maggiori informazioni, ignaro di essere caduto in un tranello. La sedicente società di investimento con sede in Inghilterra gli aveva dato l’impressione di essere una realtà seria. Al telefono e via chat gli avevano spiegato che le somme sarebbero state investite in parte in criptovalute e in parte su alcuni fondi. Tutte cose sicure, o almeno così gli avevano fatto credere. La prima rendita mensile in effetti era in linea con le promesse fatte. Invogliato dalla somma intascata, il pensionato ha investito altro denaro. E nel frattempo ha pure sparso la voce consigliando di fare lo stesso alla sua cerchia di amici e conoscenti. Il passo successivo, suggerito dalla presunta società, è stato l’apertura di un apposito conto corrente su cui far transitare il denaro. Il terzo step è stato chiedere al trevigiano altri soldi per sbloccare alcuni fondi. In sei mesi l’uomo ha consegnato alla società 15mila euro, nella speranza di pagare con le rendite i lavori di ristrutturazione di casa. Invece di punto in bianco la società è diventata irreperibile. L’agente con cui si era interfacciato ha persino cancellato le chat e il pensionato è rimasto col cerino in mano. E addosso un misto di rabbia e vergogna. Quando ha capito di essere stato raggirato non aveva il coraggio di dirlo alla moglie e ai figli, temendo di essere additato come uno sprovveduto o un credulone. Eppure non era il solo. Sono tanti i casi che stanno affiorando in questi ultimi giorni. Il copione è più o meno sempre lo stesso: annunci sui social o via mail su rendite mirabolanti che poi si rivelano truffe clamorose, con gli autori che spariscono nel nulla. 


LE RACCOMANDAZIONI


La guardia di finanza la settimana scorsa ha diramato un vademecum contro questi raggiri. La prima raccomandazione riguarda la persona su cui fare affidamento. «Bisogna rivolgersi a intermediari abilitati a proporre investimenti - spiegano le fiamme gialle -. Bisogna chiedere anticipatamente la documentazione che riguarda l’investimento e analizzarla con attenzione. È importante diffidare di facili ed enormi guadagni in breve tempo». Anche Cristian Demma, presidente dell’associazione Furti in Corso a cui stanno arrivando diverse segnalazioni, esorta a diffidare degli investimenti che promettono soldi facili e a segnalare i casi alle forze dell’ordine: «Bisogna stare all’erta - dice - queste truffe si stanno moltiplicando. Occorre sensibilizzare i cittadini, soprattutto i più anziani».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino