Cittadella. Anziana sventa il raggiro del falso incidente: «Due sconosciuti al telefono hanno cercato di truffarmi ma ho capito in tempo»

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CITTADELLA (PADOVA) - Ha passato gli ottant'anni e per questo probabilmente i malviventi pensavano fosse la preda ideale. La sua attenzione e la memoria relativa alle varie truffe le hanno permesso di sventarne una, quella telefonica del finto incidente stradale che prevede la richiesta di denaro, e per la quale era stata contattata nel primo pomeriggio di martedì. La signora abita a Cittadella. «Mercoledì mattina ho denunciato il fatto ai carabinieri, quelli veri - spiega la signora rimasta comprensibilmente un po' agitata - Si tratta di persone assolutamente ben organizzate e che avevano preso informazioni molto precise sulla mia situazione di vita e sulla famiglia. È squillato il mio cellulare. Dall'altra parte si sono presentati come carabinieri. Mi hanno detto: "A breve la contatterà un avvocato perché suo figlio ha causato un incidente stradale. C'è un ferito grave ricoverato in ospedale". Mentre ero ancora al cellulare con i cosiddetti carabinieri, ecco squillare il telefono fisso. Qui una persona, voce maschile, si è presentata come avvocato dicendomi che era necessario pagare urgentemente la somma di 5.423 euro a una compagnia di assicurazioni, per evitare che mio figlio finisse in carcere. L'assicurazione della sua auto che aveva provocato l'incidente era scaduta e solo pagando si sarebbe evitata la galera».

ABILI E CONVINCENTI

Grande realismo nell'interpretazione dei ruoli. La signora era impossibilitata a contattare altre persone perché i due telefoni, fisso e mobile, erano occupati dai truffatori che si erano premurati che non interrompesse le conversazioni. Le avevano anche chiesto se ci fossero altre persone in casa in quel preciso momento. «Un modo di fare abile e convincente - evidenzia l'anziana - ripensando a tutto mi chiedo come facessero a conoscere vari dettagli a cominciare dal mio numero di cellulare». I malviventi pensavano di averla presa nella rete. «L'avvocato mi ha detto che sarebbero venuti direttamente a casa a prendere i contanti e nel caso non avessi avuto quella somma, avrei potuto dare anche gioielli. Qui ho avuto la certezza che tentavano di derubarmi. Gli ho detto che avrei chiamato immediatamente i carabinieri. Hanno interrotto le telefonate subito. Ho chiamato subito un mio familiare che mi ha confermato che non c'era nessun incidente». Quanto successo indica che deve essere continua l'attività informativa antitruffe. Mai affidarsi alle richieste di sconosciuti ed ancor più se di denaro e mai farli entrare in casa. Se la signora avesse accettato, i truffatori appostati in zona in pochissimo tempo avrebbero suonato il campanello e poi ritirato i valori, dileguandosi. Se si hanno dei dubbi, informare immediatamente le forze dell'ordine il cui intervento è sempre gratuito e non si rischia nulla nel caso fosse un falso allarme. 

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Il Gazzettino