Finti certificati medici per ottenere la patente. Oltre 40mila falsi anche a Venezia, venduti a drogati e invalidi: ai domiciliari un colonnello dell'aeronautica

Truffa dei finti certificati medici per ottenere la patente, casi nel veneziano
VENEZIA - Oltre 40mila finti certificati medici per la patente, agli arresti domiciliari un tenente colonnello dell'aeronautica militare e una sua...

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VENEZIA - Oltre 40mila finti certificati medici per la patente, agli arresti domiciliari un tenente colonnello dell'aeronautica militare e una sua collaboratrice. I casi anche nel veneziano. Questa mattina, 22 marzo, i carabinieri del comando della compagnia di Bari hanno portato a termine un'inchiesta sul rilascio di certificati medici per ottenere o rinnovare la patente di guida. Sette titolari di autoscuole ed agenzie di pratiche auto sono stati sottoposti all'obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria mentre altri quattro sono stati colpiti dal divieto di esercitare la professione per un anno. I provvedimenti, emessi dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica, sono stati eseguiti nel capoluogo pugliese, a Foggia, Taranto e Venezia.

Falsi certificati per ottenere la patente, 13 indagati

Le accuse nei confronti dei 13 indagati sono, a vario titolo, "falso in atto pubblico in concorso; accesso abusivo a sistema informatico; detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso a servizi informatici o telematici", commessi a Bari, Foggia, Taranto e Venezia tra il 2021 ed il 2022. L'esecuzione dell'ordinanza costituisce l'epilogo di una attività investigativa che trae origine da una precedente indagine condotta dal Comando Compagnia di Bari e coordinata dalla Procura Militare della Repubblica di Napoli, nel corso della quale, oltre a riscontrare il compimento di numerosi reati militari (truffa militare continuata pluriaggravata in concorso e simulazione d'infermità continuata aggravata in concorso), venne rilevato che l'ufficiale medico, nella sua qualità di medico accertatore, tra il 2018 e il 2022, aveva emesso un numero elevatissimo di certificati medici (oltre 40.000) attestanti l'accertamento dei requisiti psicofisici per il rilascio/rinnovo di patenti di guida.  

Medico militare e assistente nei guai

Le indagini, secondo l'impostazione accusatoria accolta dal gip, hanno svelato che il medico militare, la sua assistente ed i titolari di autoscuole e di agenzie di pratiche auto avrebbero emesso certificati medici falsi utilizzando diverse modalità, a seconda delle esigenze: ad esempio omettendo totalmente di effettuare la visita medica; oppure mediante visite mediche fittizie (poiché i relativi certificati risultavano già precedentemente trasmessi); o ancora mediante visite condotte da terzi senza alcun titolo (la collaboratrice dell'ufficiale gli stessi titolari di autoscuole/agenzie) in accordo con l'ufficiale medico e mediante la cessione a terzi delle credenziali di accesso al sistema informatico del Dipartimento Trasporti Terrestri del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Dal marzo 2022 ciò sarebbe avvenuto, mediante l'utilizzo delle credenziali di un altro medico abilitato, essendo sopraggiunta nei confronti del tenente colonnello una sospensione cautelare dal servizio a seguito del provvedimento di rinvio a giudizio emesso nell'ambito della vicenda penale incardinata presso la Procura Militare della Repubblica di Napoli, con conseguente sospensione della potestà certificativa per conto della Motorizzazione e inibizione delle credenziali di accesso ai sistemi informatici. I vantaggi conseguiti tramite tale prolungata attività illecita nel suo complesso sono stati molteplici: il medico accertatore, omettendo di effettuare la visita medica oppure delegandola alla propria collaboratrice o al titolare della scuola guida, avrebbe avuto la possibilità di incrementare in maniera esponenziale il numero dei certificati emessi, ognuno rilasciato per un costo di circa 25/30 euro, conseguendo in tal modo un enorme profitto.

Le autoscuole coinvolte

Non meno significativi sono stati i vantaggi per i titolari delle autoscuole ed agenzie che, con diversi stratagemmi, sono riusciti a monopolizzare il mercato nei territori dove sono ubicate, primi tra i quali la sicurezza del buon esito e le tariffe concorrenziali in virtù della mancata effettuazione della visita medica e, non da ultimo, il fatto di aver catalizzato presso di loro la presenza di tutti quei soggetti che altrove non avrebbero mai potuto vedere rinnovata la patente di guida, non essendo in possesso dei requisiti minimi previsti.

Evidenti anche i pericoli relativi alla sicurezza stradale con gravi potenziali ripercussioni sulla incolumità pubblica, considerando che le certificazioni rilasciate senza il rispetto delle procedure previste in materia di accertamento dei requisiti psicofisici per il rilascio/rinnovo delle patenti di guida, avrebbero consentito il rinnovo di tali titoli anche a consumatori abituali di sostanze stupefacenti, ed a soggetti titolari di invalidità civile che invece si sarebbero dovuti sottoporre, come espressamente previsto, alla valutazione di una Commissione medica locale.

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Il Gazzettino