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PADOVA - Gli indagati della presunta truffa degli alimenti biologici nelle mense dell'esercito, che avevano ricevuto l'obbligo di firma come misura restrittiva, sono stati sottoposti a interrogatorio da parte del Gip. Cinque si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, tra questi Vicenzo Tedesco, direttore generale di Elior Ristorazione, aveva richiesto l'autorizzazione per trascorrere le vacanze che aveva già prenotato per i prossimi giorni a Milano Marittima, ma il giudice gli ha negato il permesso, con il parere contrario della procura. L'unico a parlare davanti al giudice è stato Rosario Ambrosino, amministratore delegato della Elior Ristorazione e amministratore unico di Hospes che ha spiegato di non sapere nulla della vicenda, dato che si tratta di «un grosso gruppo dove ci sono anche dei responsabili di area». Gli altri indagati sono Michea Ferrante, direttore area di Hospes e procuratore di Elior Ristorazione, Nicola Migliore, direttore tecnico di Hospes, e Dino Dal Bello, direttore del centro di cottura di San Biagio di Callalta: tutti raggiunti dalla misura restrittiva dell'obbligo quotidiano di firma. Paolo Ellena, stream manager di Hospes, è l'unicoper il quale non è stata applicata alcuna misura restrittiva.
Le accuse
L'accusa per tutti è di frode in concorso nelle pubbliche forniture. I militari delle caserme De Bertolini e Bussolin di Padova, insieme a quelli del 3. Reparto aeromobili dell'Aeronautica militare di Treviso e del 5. Reggimento alpini Menini De Caroli di Vipiteno, avrebbero dovuto mangiare a pranzo e a cena prodotti biologici. Secondo l'accusa presentata dal pubblico ministero Roberto D'Angelo, Elior Ristorazione ed Hospes avrebbero fornito all'esercito cibo convenzionale anziché i prodotti biologici pattuiti.
Il volume d'affari
Nel corso del 2022, le due aziende coinvolte nell'indagine avrebbero acquistato oltre 10.000 chili di carne bovina e avicola, ma solo 165 di questi sarebbero stati effettivamente biologici. Per raggiungere la percentuale contrattuale di carne biologica prevista dal Ministero della Difesa, avrebbero dovuto acquistarne 4.136 chili. Tuttavia, nei mesi di marzo, maggio e dicembre, l'acquisto di prodotti biologici sarebbe stato inferiore al 40%, e negli altri mesi dell'anno non se ne è registrato alcuno.
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