UDINE - Riusciva a carpire la fiducia degli anziani con quei suoi occhi grandi e uno sguardo profondo che trasmettevano la dolcezza e la sicurezza di una persona capace di starti...
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L'anziana si era vista avvicinare da una donna che, con la scusa di ricordarle di non lasciare le porte aperte, si era introdotta nella sua proprietà. «Sa, signora, deve fare attenzione perché ci sono in giro tanti malintenzionati». L'anziana si commuove per la gentilezza e la premura. Ignara di quello che le sta per capitare, la invita in casa per prendere un caffè. Con persone così gentili come si fa a non ricambiare la cortesia? In quel modo la ladra ha libero accesso all'abitazione, distrae la nonnina e le porta via la borsa, oltre ai soldi e alle tessere bancomat. Con la borsa sparisono i ricordi di una vita: le fotografie dei suoi cari, anche di quelli che non ci sono più, che sono morti. Troppo tardi l'anziana si accorge che quella donna, di gentile, ha solo i modi: la sua indole è truffaldina. A quel punto non le resta che sporgere denuncia ai carabinieri.
Qui inizia la scrupolosa attività di indagine dei militari della stazione di Campoformido, comandata dal maresciallo maggiore Giovanni Sergi, che sono riusciti a sfruttare ogni piccolo errore commesso dalla ladra, a partire dai prelievi negli sportelli bancomat con le carte rubate all'anziana. Nei fotogrammi del sistema di videosorveglianza della banca resta immortalato quello sguardo di donna, sguardo che ha perso ogni dolcezza.
La condanna definitiva
Già nel luglio dfel 2016 i carabinieri di Campoformido, mettendo a frutto le prove raccolte, avevano ottenuto ed eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Udine a carico di Katiussa Braidic, una 39enne che, assieme al suo convivente che le faceva da palo, era riuscita a ripulire diverse abitazioni soprattutto di persone anziane. Sabato scorso, 28 ottobre, è giunta la pena definitiva: Katiussa Braidic, per i suoi furti, deve scontare un anno e sei mesi e i carabinieri di Campoformido l'hanno accompagnata in una nuova casa, il carcere di Trieste. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino