CAMPOFORMIDO e BASILIANO (Udine) - Le vendono un rilevatore di gas, lo paga 4mila euro, era un tarocco: era uno strumento del valore di poche decine di euro, da attaccare al...
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La vedova viene spaventata anche "legalmente" da quelle due persone che bussano alla sua porta e che si presentano come referenti di una ditta specializzata nel settore, che ha sede in Lombardia. Le dicono che adesso, per legge, in ogni casa deve essere installato un sistema che rileva le fughe di gas: così tutti sono più sicuri, tra le mura domestiche.
Le si convince e consegna un primo acconto di mille euro, pagato con un assegno. Il sistema viene installato ma poi i due finti addetti tornano a casa sua e le dicono che servono altri soldi perché bisogna ottenere la documentazione, avere "i libretti". E a quel punto la vedova, raggirata ancora, consegna loro 3mila euro in contanti. Il fatto insospettisce chi la conosce e alla fine vengono informati della vicenda i carabinieri della stazione di Campoformido che avviano un'indagine.
Di mercoledì 6 dicembre la denuncia per truffa aggravava in concorso di un uomo di 30 anni di Desenzano. Lo individuano gli uomini del maresciallo maggiore Giovanni Sergi che poi rassicurano la vedova e che raccomandano a tutti di prestare massima attenzione e prudenza nei casi di vendita sospetta di servizi o beni con la modalità, spesso improvvisata, del "porta a porta", fatta peraltro alle ore più improbabili del giorno. È caccia al complice. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino