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POSSAGNO - «Gigliola soldi non ne ha». Lo ribadiscono i familiari della 51enne. E pare che la De Paoli abbia anche dei conti aperti in diversi posti del territorio. Dalla toelettatura per il suo cane passando per parrucchiere ed estetiste. Ma anche affitti insoluti sia nella casa dove viveva prima con la madre malata a Onè di Fonte, dove pare sia stata sfrattata dopo il decesso dell'anziana. E anche ora, a Possagno, dove vive con la figlia. Un debito che ha anche nei confronti della scuola secondaria privata che frequenta la ragazza. «Come scuola paritaria abbiamo l'obbligo di fornire un servizio a tutti spiegano dall'istituto E in questa logica, siamo tenuti ad erogare un servizio anche per chi non paga. Noi ci siamo subito tutelati e continuiamo a farlo. È da un po' che stiamo cercando una soluzione per questo problema. Tempo fa abbiamo rilevato un problema di matrice economica che riguardava l'iscrizione e ci siamo rivolti ad un legale».
L'ISTITUTO
Nell'istituto, tra i più prestigiosi del territorio, la retta annuale media per il triennio di scuola secondaria ammonta a circa 4mila euro a studente. «Non ci siamo mai addentrati nella situazione della signora spiegano dalla scuola Avevamo annusato qualcosa ma non pensavamo proprio a niente del genere.
LO SFOGO
Alcuni dei cittadini che sono caduti nell'amo di De Paoli, si sono anche rivolti a sindaci e assessori spiegando la loro situazione e chiedendo un aiuto. A riceverli è stato anche il sindaco di Asolo, Mauro Migliorini. Città dove, fino al 2016, De Paoli era attiva prendendo parte anche all'associazione Asolo art film festival e per questo motivo bazzicava qualche volta anche in Municipio. «Qualcuno era venuto a parlarmi ammette il sindaco Migliorini Ci sono state persone che sono venute da me per raccontarmi la loro situazione, quello che era successo con questa signora e quello che stavano passando. Non ho avuto molto a che fare con la signora, l'ho vista e forse ci ho parlato una decina di minuti, troppo poco tempo per farsi un'impressione su qualcuno. Conosco la situazione da circa un anno e ho sempre consigliato a chi è venuto a parlarmi di rivolgersi ad un legale e di sporgere denuncia. Ed è lo stesso consiglio che mi sento di dire a tutti. Bisogna denunciare questi fatti, senza paura». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino