Trovato morto l'escursionista scomparso mercoledì: fatale un volo di 80 metri

Daniele Foghin ha perso la vita sotto le creste che guardano la Val d'Adige

Daniele Foghin, l'escursionista trovato morto
SANT'ANNA 'ALFAEDO (VERONA) - È stato purtroppo ritrovato senza vita Daniele Foghin, il 40enne di Mozzecane (Verona), ma nato e cresciuto a Spilimbergo, di cui non...

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SANT'ANNA 'ALFAEDO (VERONA) - È stato purtroppo ritrovato senza vita Daniele Foghin, il 40enne di Mozzecane (Verona), ma nato e cresciuto a Spilimbergo, di cui non si avevano più notizie dalla mattina di mercoledì, quando aveva mandato una foto dalla cima del Corno d'Aquilio. Non appena il maltempo ha concesso una tregua e la nebbia si è diradata, è stato possibile far decollare gli elicotteri per avvicinarsi in perlustrazione alle ripide pareti. Durante una ricognizione dell'elicottero della Sezione aerea di Bolzano della Guardia di finanza, con a bordo personale del Soccorso alpino oltre che propri soccorritori, verso le 16.15 è stato individuato il corpo esanime dell'escursionista, precipitato per un'ottantina di metri sotto le creste che guardano la Val d'Adige. Non si sa se nel cercando di scendere verso il sentiero 234 o se scivolato, l'uomo è caduto da un salto di roccia, finendo su una cengia inclinata. Con lui sono stati ritrovati il cellulare e lo zaino. Sbarcati nelle vicinanze e ottenuto il nulla osta per la rimozione, i soccorritori del Sagf e del Soccorso alpino hanno ricomposto e imbarellato la salma, che è stata recuperata e lasciata al campo sportivo di Fosse. 

IL PROFILO

Foghin - che sui social era molto seguito nella sua attività escursionistica, dove usava lo pseudonimo “Dad in Trek” -, nato e cresciuto a Spilimbergo, ormai da una dozzina d’anni viveva a Mozzecane, insieme alla moglie e due bambini. Il legame con il Friuli occidentale, dove risiedono ancora i suoi famigliari, non si è mai spezzato: legatissimo alla città del mosaico, viene descritto dai conoscenti come uno straordinario amante della montagna, passione che stava trasmettendo ai suoi bambini. Non a caso, nel profilo social di Daniele “Dele” sono innumerevoli le passeggiate in famiglia alla scoperta di tutte le iconiche vette della provincia di Pordenone: dal Campanile di Val Montanaia alle Orme di dinosauro di Claut, dall’ascesa al monte Lussari a quella verso il monte Cuar. “Una persona di grande umanità e con una sfrenata passione per l’Udinese - lo ricorda un amico -: nonostante si fosse trasferito in Veneto, continuava a seguire la sua squadra del cuore appena ne aveva l’occasione e ricordo che, mi pare nel 2018, avesse addirittura rinnovato l’abbonamento”. “Lo conoscevo dai tempi della scuola - ha fatto sapere un’amica e coetanea -: quando ci incontravamo in centro il suo sorriso è sempre stato proverbiale. Abbiamo sperato fino all’ultimo in un epilogo diverso: l’auspicio era che questa grave ondata di maltempo, che aveva ostacolato le fasi delle ricerche, fosse anche il motivo per cui non era ancora stato rintracciato, magari in una casera, e non avesse contattato i congiunti”.

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Il Gazzettino