L'attore Paolo Ruffini censurato per eccesso di parolacce dalla Regione

L'attore Paolo Ruffini censurato per eccesso di parolacce dalla Regione
TRIESTE  - Ha suscitato contrarietà, tra gli insegnanti, il linguaggio usato da Paolo Ruffini. L'attore toscano era il presentatore dell'evento...

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TRIESTE  - Ha suscitato contrarietà, tra gli insegnanti, il linguaggio usato da Paolo Ruffini. L'attore toscano era il presentatore dell'evento "Condivido", promosso da "Parole O Stili", l'iniziativa contro il linguaggio dell'odio in rete e diffuso oggi in streaming in diverse città italiane, alla presenza di studenti delle scuole superiori. L'utilizzo continuato di parole scurrili ha provocato il fastidio dei docenti presenti a Trieste dove circa 300 ragazzi assistevano alla manifestazione centrale organizzata a Milano. Anche su richiesta dell'assessore regionale all'Istruzione Loredana Panariti, il collegamento da Milano è stato sospeso per circa un quarto d'ora, durante il quale si è svolto un dibattito tra alunni e professori. Complessivamente sono stati 30mila gli studenti collegati in streaming da mille scuole di tutta Italia per seguire gli eventi in contemporanea a Milano, Trieste, Cagliari e Matera. Si è trattato della seconda tappa di un progetto nato a fine febbraio quando nel capoluogo giuliano oltre mille professionisti hanno partecipato alla realizzazione del Manifesto della Comunicazione non Ostile: una carta di dieci principi creata a partire dai contributi di oltre 17mila persone in Rete. L'assessore Panariti ha espresso perplessità sulla conduzione di Paolo Ruffini chiedendo ad un certo punto, d'interrompere una fase del collegamento a causa del sistematico ricorso al turpiloquio da parte dell'attore toscano. Le sue parole «mi sembrano fuori luogo - ha detto l'assessore - perché se vogliamo fare un passo avanti non possiamo esprimerci in questo modo». In generale, Panariti ha ricordato che «c'è una relazione tra le parole e gli atti: non tutte le parole portano agli atti, ma tutti gli atti sono preceduti da parole» e si è detta convinta che «anche quest'esperienza farà capire ai nostri ragazzi che le parole sono importanti».
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Il Gazzettino