Trivelle, scintille in consiglio, l'opposizione: «Sudditanza al Governo, rotto il fronte polesano. Venezia tutelata, nostro territorio a rischio»

PORTO VIRO - Battaglia sul fronte trivelle. Non si spegne l'eco della formalizzazione di un'incrinatura nel fronte polesano a opera dell'emendamento con cui...

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PORTO VIRO - Battaglia sul fronte trivelle. Non si spegne l'eco della formalizzazione di un'incrinatura nel fronte polesano a opera dell'emendamento con cui l'amministrazione Mantovan ha depotenziato il documento proposto dalla minoranza consiliare e che intendeva allineare Porto Viro agli altri comuni. «Avevamo depositato il primo dicembre un ordine del giorno che seguiva quanto già fatto in tutti i consigli comunali del Polesine, perché inspiegabilmente la maggioranza sembrava non ritenerlo un argomento di interesse - commentano dall'opposizione Maura Veronese, Adam Ferro, Cecilia Finotti, Doriano Mancin e Mario Mantovan -. Nel consiglio comunale di Porto Viro regna una sudditanza nei confronti del Governo e così, invece di approvare un testo libero ma al contempo garantista, è stato proposto un emendamento che di fatto l'ha reso meno efficace. La modifica voluta dalla maggioranza ha allargato le maglie della tutela proponendo una commissione di studio sulle conseguenze delle trivellazioni e della subsidenza. Non sono abbastanza l'essere un territorio con punte di 3,5 metri sotto il livello del mare e spendere milioni in energia per la bonifica».

LA DISCUSSIONE
Nel corso della discussione consiliare, l'assessore all'ambiente Michele Capanna aveva motivato la richiesta di rassicurazioni tecniche perché, sull'onda della crisi energetica innescata dal conflitto russo-ucraino, l'eventuale ripresa delle estrazioni di gas in alto Adriatico potrebbe consentire di modificare le fonti di approvvigionamento e abbassare le bollette per i cittadini. Tesi, queste ultime, che nell'attuale congiuntura hanno fatto più breccia rispetto alle tante altre volte in cui, negli anni, erano state avanzate e respinte le proposte di ripresa delle estrazioni. «Nel 2016 - ha ricordato Mario Mantovan - il 91% dei portoviresi si era espresso contro le trivelle».

LA SITUAZIONE


In effetti, nel dibattito Veronese aveva pure contestato il fatto che il quantitativo di gas presente in tanti piccoli giacimenti non sarà risolutivo per le esigenze nazionali, che costi e tempistiche non collimano con l'emergenza, e che il rischio di far sprofondare il territorio superi gli eventuali benefici. «Il Governo ha giustamente tutelato Venezia fermando l'area di estrazione al di sotto del 45° parallelo - ha affermato Mancin - questo vuol dire che invece il Delta e Porto Viro sono sacrificabili?». Qui e nel titolo la protesta dei comitati polesani davanti alla prefettura di Rovigo il 19 dicembre 2022 (archivio Gazzettino)

 

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Il Gazzettino