Trivelle in Adriatico, marcia contro le estrazioni nel Delta. Fronte comune di amministratori e ambientalisti

Una postazione di estrazione del gas in Adriatico
ADRIA - PORTO TOLLE - Adria suona la carica contro le estrazioni di gas nel Delta del Po e nell’Alto Adriatico ospitando, sabato dalle 10.30, una marcia contro le...

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ADRIA - PORTO TOLLE - Adria suona la carica contro le estrazioni di gas nel Delta del Po e nell’Alto Adriatico ospitando, sabato dalle 10.30, una marcia contro le trivelle, con partenza da piazza Garibaldi. L’iniziativa, promossa da palazzo Tassoni, dall’Ente Parco e dal coordinamento Polesine No Trivelle, attraverserà l’asse centrale delle città per fare tappa poi, per gli interventi istituzionali, in piazza Cavour. L’iniziativa e le ragioni del no alle estrazioni sono state ufficializzate nella sede municipale, con il sindaco Massimo Barbujani a fare gli onori di casa. A con lui, l’assessore Giorgio Crepaldi, il presidente dell’Ente Parco Moreno Gasparini, Vanni Destro del coordinamento Polesine No Trivelle e Fabio Bellettato di Italia Nostra Rovigo.

«Sarà una manifestazione apolitica - ha premesso il primo cittadino, concetto poi ripreso da Crepaldi - ed invito tutti gli adriesi a prendere parte a questa manifestazione per far sentire la nostra voce contro le scelte che stanno prendendo a Roma».

LE MOTIVAZIONI

Le ragioni del no sono state affrontate da Destro e Gasparini “Ci sono forti rischi di una nuova subsidenza - ha ribadito Destro - e con l’innalzamento delle acque, allo stato delle cose il mare arriverà a Rovigo nel 2100. Cerchiamo di evitarlo. Per l’effetto cosiddetto imbuto inoltre si andrà a minare, con il tempo, la stessa Venezia. Successivamente a questa, sarà promossa un’ ulteriore manifestazione per far comprendere che queste nuove estrazioni sono inopportune e peraltro poco significative».
Le paure di nuove subsidenze non sono infondate per Gasparini: «Le riaperture dei pozzi - ha detto - saranno pericolose per l’ambiente e l’indotto. Questo territorio ha già una sua strada da percorrere, quella del turismo sostenibile. Non possiamo spendere soldi per il turismo se poi andiamo dar spazio a queste iniziative. A Roma ci devono ascoltare. Dobbiamo inoltre salvaguardare la nostra pesca e la nostra agricoltura. La Regione Veneto è con noi. Il terreno purtroppo continua a scendere e continuerà a farlo. Non si risolverà il fabbisogno nazionale con queste nuove estrazioni». Difendere il territorio la sua parola d’ordine: «Abbiamo - ha evidenziato - già dato. Il nostro non è un grido di lamento ma di ragionamento».

MOBILITAZIONE

«Non possiamo che accodarci, come Amministrazione comunale - ha fatto eco Crepaldi - a questo grido di ragionamento. Ci sono dati scientifici che parlano chiaro. Il Delta è un ambiente unico ed irripetibile: non deve essere rovinato da nuove estrazioni. Quello che si vuole fare inoltre è incoerente. L’Europa ci chiede di sposare le fonti rinnovabili e qui si punta sul fossile. Saremo in piazza, in maniera apartitica, manifestando il nostro amore per il territorio. Il Delta ha già dato con la centrale prima ed il rigassificatore poi. Non aggraviamo la situazione». le conclusioni sono state affidate a Bellettato «Siamo in una situazione delicata. Se passerà la legge si potrà estrarre gas anche all’interno di aree marine e costiere, in zone protette”.

All’iniziativa parteciperà anche il comitato “San Martino in salute” che invita tutti i propri aderenti e simpatizzanti a partecipare a questa importante iniziativa.
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Il Gazzettino