La Miteni chiede il concordato, ma proseguirà la bonifica dei terreni

L'ingresso della Miteni di Trissino
TRISSINO - La Miteni Spa di Trissino, tra le aziende maggiormente al centro delle polemiche per l'inquinamento da Pfas, ha presentato oggi, mercoledì 16 maggio, al...

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TRISSINO - La Miteni Spa di Trissino, tra le aziende maggiormente al centro delle polemiche per l'inquinamento da Pfas, ha presentato oggi, mercoledì 16 maggio, al Tribunale di Vicenza la domanda per accedere al concordato preventivo in continuità aziendale. La richiesta si è resa necessaria per assicurare il mantenimento delle attività a seguito della difficile situazione finanziaria.


La Miteni è una società di proprietà del gruppo Icig che ha rilevato l'attività nel 2009 da Mitsubishi acquisendone anche i debiti e la forza lavoro, con l'obiettivo di rilanciare lo stabilimento trissinese che rappresenta una eccellenza nel mondo per la ricerca e la produzione nel suo settore. Dall'acquisizione la Icig non ha mai percepito dividendi ma anzi ha supportato finanziariamente l'azienda assumendosi anche gli oneri derivanti dai problemi ambientali prodotti dalle proprietà precedenti che hanno inciso in modo importante sul bilancio.

In un contesto difficile ma di costante impegno in favore dello stabilimento, del lavoro e per le attività di bonifica, si è inserita la difficoltà di accesso al credito presso le banche del territorio preoccupate per la reputazione della società a seguito delle polemiche. Nonostante questo difficile contesto, l'azionista ha deciso di sostenere ancora Miteni e di investire ulteriormente ma nell'evidente necessità di un concordato per attuare il nuovo piano industriale in un'ottica di rilancio e riconversione della produzione.


Il nuovo piano, in via di definizione, punterà su prodotti innovativi con molecole anche non perfluorurate, in particolare in ambito farmaceutico, che richiedono tecnologie di eccellenza, un'alta qualificazione del personale e un rafforzamento delle collaborazioni con gli enti di ricerca italiani ed esteri che già da tempo lavorano con la struttura di ricerca di Miteni. Per quanto riguarda la bonifica dei terreni, la scelta degli azionisti e dall'azienda con questa decisione è chiara: nessun disimpegno ma anzi un'accelerazione per arrivare a determinare gli oneri da inserire nel piano che dovrà essere valutato nei prossimi mesi del tribunale di Vicenza nell'ambito del procedimento di concordato e che dovrà decidere sulla sua applicabilità. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino