Il caricatore era nel lago come diceva il padre di Trifone

Il caricatore era nel lago come diceva il padre di Trifone
PORDENONE - Ci sono i bossoli sul luogo della sparatoria e c’è un caricatore nel lago. È da questi elementi che, a...

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PORDENONE - Ci sono i bossoli sul luogo della sparatoria e c’è un caricatore nel lago.


È da questi elementi che, a distanza di sei mesi, ritrovano vigore le indagini sul duplice delitto del palasport di Pordenone, dove la sera del 17 marzo sono stati uccisi con sei colpi di pistola il caporal maggiore Trifone Ragone e la fidanzata Teresa Costanza. Il caricatore, ritrovato venerdì pomeriggio nel laghetto del parco di San Valentino dai sommozzatori dei Carabinieri di Genova, appartiene a una semiautomatica, una 7,65 come quella usata dal killer, sarà consegnato agli esperti del Reparto investigazioni scientifiche. Si dovrà innanzitutto stabilire se è compatibile con il tipo d’arma indicato dal perito balistico Pietro Benedetti. Si tratta di una pistola molto vecchia, presenterebbe segni di ruggine, non è più presente nei cataloghi e ci sarebbero solo tre modelli compatibili con quello utilizzato dell’assassino.



Gli inquirenti sono molto cauti. Il caricatore, infatti, potrebbe appartenere a un’altra pistola o essere rimasto sott’acqua per un periodo molto superiore ai sei mesi, addirittura anni, visto che nella foresteria del parco di San Valentino, a ridosso dello specchio d’acqua in cui è stato recuperato, un tempo c’era un armaiolo che aggiustava i fucili dei cacciatori e le pistole...





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Il Gazzettino