TRIESTE - Un viaggio dalle sorgenti dove nasce in Croazia (con il nome di Reke) fino a dove esce, a Duino. E' quello compiuto dall'autore nel suo ultimo libro intitolato...
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Il titolo non è casuale dal momento che Il “fiume della notte” è uno dei luoghi più affascinanti al mondo, da oltre due secoli oggetto di studi ed esplorazioni. Da Strabone a Virgilio, fino ai giorni nostri, il fiume fantasma non ha mai smesso di alimentare storie, miti, leggende, religioni. Dalle sue sorgenti, nei boschi della Croazia, fino alle risorgive e alle foci nel mare Adriatico, vicino Trieste, il suo percorso si snoda attraverso tre Stati: Croazia, Slovenia e Italia, in gran parte sottoterra e facendo la sua comparsa sul fondo di alcuni fra gli abissi più profondi d’Europa, ma il suo sviluppo completo è a tutt’oggi ignoto. La grotta è costituita da una lunga serie di pozzi di profondità variabile che si susseguono sino a sbucare su un enorme ammasso di sabbia, che si trova all'interno di una gigantesca caverna sul cui fondo scorre il Timavo. Il livello a cui si trova il fiume in condizioni normali è a 12 m s.l.m., ma a ben 329 metri al disotto della superficie, e per questa sua caratteristica la grotta ha detenuto per lunghi decenni, sino al 1925, il record della grotta più profonda conosciuta al mondo.
«Per circa il 15-20% non si conosce dove scorre il fiume, circa una dozzina sono gli abissi scendendo i quali si arriva al Timavo e quello di Trebiciano è il primo - spiega l'autore - gli speleologi continuano a cercare di trovare l'acqua, le esplorazioni proseguono da 200 anni senza sosta». Il libro racchiude una serie di storie: «La scoperta di questa grotta ebbe grande risonanza, inizialmente venne attrezzata con scale di legno ma il fiume Timavo è anche ricco di religiosità, simboli e metafore oltre che di storia legata alle guerre che sulle sue rive vennero combattute». Un viaggio, dunque, al centro della Terra lungo il corso del fiume, attraverso abissi e laghi sotterranei, impetuose risorgive e infidi mulinelli. L'autore insegue le acque fantasme del Timavo ascoltandone il respiro in un mondo capovolto che custodisce miti e leggende. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino