«Atleti africani come merci, solo europei alla nostra maratona». Scoppia la polemica

«Atleti africani come merci, solo europei alla nostra maratona». Scoppia la polemica
TRIESTE - «Basta mercimoni. Quest'anno abbiamo deciso di prendere soltanto atleti europei per dare uno stop affinché vengano presi dei provvedimenti che...

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TRIESTE - «Basta mercimoni. Quest'anno abbiamo deciso di prendere soltanto atleti europei per dare uno stop affinché vengano presi dei provvedimenti che regolamentino quello che è attualmente un mercimonio di atleti africani di altissimo valore, che vengono semplicemente sfruttati e questa è una cosa che non possiamo più accettare» ha reso noto oggi il presidente della Apd Miramar, Fabio Carini, organizzazione che promuove la Trieste Running Festival, manifestazione podistica che si terrà a Trieste dal 3 al 5 maggio prossimo.


Subito si è scatenata la polemica.  «Mancava questo al Friuli Venezia Giulia: essere la Regione che non fa correre gli atleti africani. Con motivazioni che hanno un retrogusto d'ipocrisia all'ennesima potenza, la nostra regione apre la stagione della discriminazione nello sport. Il fatto che questa scelta sia frutto di un organizzatore che è anche giornalista dipendente della Regione rende ancora più imbarazzante tutta la situazione». Lo afferma il segretario regionale del Pd Fvg, Cristiano Shaurli, commentando la decisione degli organizzatori della « Trieste running festival» di non far partecipare atleti professionisti provenienti dall'Africa alla mezza maratona in programma fra 10 giorni a Trieste. Per Shaurli «nemmeno si prova a risolvere i problemi di sfruttamento che vengono accampati, e si sceglie di annunciare con becera soddisfazione, con la benedizione del presidente Fedriga e dell'assessore Roberti, una corsa »senza africani« come fosse un vanto. Le colpe di manager disonesti, che peraltro andrebbero denunciati alla federazione ed alle autorità competenti, vengono fatte ricadere con soddisfazione sugli atleti di colore, e questo sarebbe il segnale che si vuole dare contro lo sfruttamento. Questo l'ideale dello sport che unisce tutti gli uomini».


«Non sappiamo quanto contribuisca la Regione a questa manifestazione ma - aggiunge - possiamo scommettere che per l'ennesima volta finiremo all'attenzione nazionale come la Regione più retriva e reazionaria d'Italia e il peggio - conclude - temo non sia ancora stato raggiunto»
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Il Gazzettino