Primarie nel Pd, scoppia la guerra dei 2 euro. Russo: «Li restituirò»

Primarie nel Pd, scoppia la guerra dei 2 euro. Russo: «Li restituirò»
TRIESTE - «Mi impegno per almeno coloro che hanno meno di 25 anni a rimborsare, su loro richiesta, i due euro che verseranno». Parola del senatore del Pd...

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TRIESTE - «Mi impegno per almeno coloro che hanno meno di 25 anni a rimborsare, su loro richiesta, i due euro che verseranno». Parola del senatore del Pd Francesco Russo, colui che ha lanciato la sfida delle primarie al candidato, nonchè sindaco uscente, Roberto Cosolini. Le rispettive campagne elettorali sono già entrate nel vivo in vista dell'appuntamento del 6 marzo. Russo si era detto fin da subito contrario alle primarie a pagamento ma all'interno del Partito democratico i punti di vista sono differenti. L'ultima assemblea di coalizione ha infatto approvato il regolamento della consultazione che prevede, appunto, il pagamento dei 2 euro a chi si recherà per esprimere la propria preferenza.


Ma è battaglia anche sul numero dei seggi disponibili per le votazioni: Russo aveva proposto di aumentarli di modo da facilitare l'affluenza alle urne ma anche questa richiesta non è stata condivisa da una parte del suo partito. I seggi dovrebbero essere 14 a fronte dei 21 richiesti dal senatore (alcuni gratuitamente messi a disposizione grazie ai volontari che si sono detti disponibili). «Le primarie devono essere una grande festa della democrazia - ha dichiarato - e sto lavorando affinchè il maggior numero di triestini possano votare, evidentemente qualcuno nel mio partito ha un'idea diversa».

Nella serata di ieri, invece, dopo un lungo incontro ad Arcore, Silvio Berlusconi e la coordinatrice regionale di Forza Italia Sandra Savino hanno dato il via libera alla candidatura di Roberto Dipiazza per il centrodestra: «Dipiazza ha accolto le richieste propositive di Forza Italia - riferisce Savino - riconoscendo la valenza del lavoro del movimento e dei suoi vertici nell'interesse della città e nel voler ricompattare il centrodestra triestino nell'intento di mandare a casa la  gestione fallimentare a guida Partito Democratico».




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Il Gazzettino